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L’importanza di chiamarsi…Lionel Messi: “Ai miei compagni dico ‘non sono come voi, io vengo dalla Masia!'”

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Uno è alto un metro e ottantacinque e fa il centrale difensivo, l'altro appena 1,69m e crea calcio come nessuno al mondo. Ma giocano entrambi in Francia e soprattutto si chiamano Lionel Messi. E quello...meno famoso racconta la sua storia...

Francesco Cavallini

Uno è alto un metro e ottantacinque e fa il centrale difensivo, l'altro appena 1,69m e crea calcio come nessuno al mondo. Ma giocano entrambi in Francia e soprattutto...si chiamano tutti e due Lionel Messi. Certo, volendo essere precisi il protagonista di questa strana storia in realtà è Lionel Messi Nyamsi, ma tutti quanti, esclusa sua madre, lo chiamano Leo. Il calciatore camerunese, che gioca nella sesta divisione francese, ha ventisette anni, quindi non può essere stato battezzato così in onore della Pulce. Anzi, ha ereditato la strana onomastica da suo nonno. E come ha spiegato qualche mese fa in una lunga intervista a L'Equipe, non è per niente facile essere l'omonimo del calciatore più forte del mondo. Anche se a volte...è divertente.

SCOMMESSE

"Ho provato a giocarci su con delle ragazze, ma non ha funzionato, mi hanno preso per uno pretenzioso", spiega...Messi. Una situazione che potrebbe anche essere redditizia, volendo... "Prima facevo delle scommesse, la gente non credeva che mi chiamassi così. Poi però i soldi non li accettavo. Alcuni miei amici continuano a farlo, dicono alla gente 'lo sai che Lionel Messi è un mio amico?'. C'è chi ci scommette su, poi vengono da me, io faccio vedere la carta di identità e loro ricevono quanto pattuito". E ci sono anche lati positivi. "Una volta ci ha fermato la polizia in macchina, un mio amico non aveva rinnovato la patente e volevano arrestarlo. Poi hanno visto il mio documento, si sono fatti una bella risata e ci hanno lasciato andare senza problemi".

PROBLEMI

Problemi che però dal punto di vista calcistico ci sono stati. A 17 anni, l'Angers gli fa un provino e lo prende. Messi lo scopre...dai giornali. "Ero sull'autobus, stavo andando a scuola e vedevo la gente che mi guardava strano. Ovvio, la mia faccia era sulla prima pagina di La Dépêche du Midi, il titolo era 'Lionel Messi firma per l'Angers'". Poi le cose non sono andate bene, perchè il sogno della carriera calcistica ad alti livelli non si è realizzato. E c'è stato anche qualche momento complicato: "Una squadra mi ha acquistato perchè davo visibilità al club, ma in realtà facevo il facchino". Ora, invece gioca in sesta divisione e nel frattempo lavora in un magazzino. Ma non per questo ha smesso di essere Lionel Messi. "Ormai mi ci diverto solo con i miei amici. Quando faccio un buon passaggio in allenamento, dico ai compagni di squadra: 'Avete visto che ho fatto? Io non sono come voi, io vengo dalla Masia'". Del resto, il suo calciatore preferito è proprio il sette volte Pallone d'Oro. E non ci si poteva aspettare nulla di diverso.