La precocità nel calcio è un valore. C'è chi a 18 anni è diventato campione del mondo come Pelè, chi a 32 ha diretto una squadra nelle semifinali di Champions League come Nagelsmann. Certo, non è detto che fare bene da subito significhi per forza diventare leggenda, ma si può dire che chi ben comincia è già a metà dell'opera. E vale anche per i dirigenti. Tra i ragazzi prodigio del pallone mondiale non c'è per forza solo chi scende in campo e chi guida dalla panchina. Il massimo esempio è quello di uno spagnolo con un passato da osservatore della Juventus che ad appena 34 anni è diventato il presidente di un club. E non di uno qualunque.

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L’ex Juventus Longoria diventa presidente del Marsiglia…ad appena 34 anni!
Tra i ragazzi prodigio del pallone mondiale non c'è per forza solo chi scende in campo e chi guida dalla panchina. Il massimo esempio è quello di uno spagnolo con un passato da osservatore della Juventus che ad appena 34 anni è diventato il...
ASCESA - Pablo Longoria, classe 1986, è il nuovo numero uno dell'Olympique Marsiglia. A differenza del ventitreenne Kyril Louis-Dreyfus, presidente più giovane del calcio inglese, non si è comprato la squadra con i soldi di famiglia. No, Longoria è stato...scelto dal proprietario, l'americano Frank McCourt. Il tutto grazie a una carriera nel mondo del calcio che è cominciata addirittura nel 2007, ad appena 21 anni, come osservatore del Newcastle. Da lì, come racconta AS, la salita è stata molto rapida. Prima l'approdo all'Atalanta, poi l'esperienza al Sassuolo come responsabile dell'area scouting. A quel punto lo chiama addirittura la Juventus, che gli affida la direzione dell'intero reparto di osservatori. Lo step successivo è quello di diventare direttore sportivo e glielo offre il Valencia. E al Marsiglia ci arriva come direttore tecnico, prima della nomina a presidente.

JUVENTUS - Insomma, definire Longoria un ragazzo prodigio del pallone è forse riduttivo. In Spagna, ai tempi del Recreativo Huelva, lo chiamavano "il ragazzo della Play", in riferimento ad alcuni acquisti che sembravano stati ispirati dai videogiochi. E anche in Italia ha fatto vedere di saperci fare eccome, dato che ha portato a Torino Bentancur, inserito nell'affare Tevez su sua indicazione, ma soprattutto...Dani Alves. La clausola contrattuale che ha permesso al brasiliano di rescindere il contratto con il Barça è infatti stata scoperta proprio da Longoria. Ora il compito però è decisamente più a tutto campo. E in panchina, dopo la rottura con Villas-Boas, il proprietario gli ha affiancato un tipo niente male come Sampaoli. Ma per il ragazzo della Play...non sarà difficile controllare l'argentino!
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