calcio

Lazio, il prezzo della tassa Europa…

La Lazio paga dazio al doppio impegno. L'Europa League prosciuga energie preziose e risorse: il calo da gennaio è evidente. Inzaghi a caccia di soluzioni.

Redazione Il Posticipo

La Lazio è dissanguata dall'Eurotassa. Il dispendio psicofisico legato al doppio impegno incide pesantemente sulle gambe e nella testa dei biancocelesti, apparsi in riserva con il Bologna. La spia dell'allarme, però, è accesa da tempo. Specificatamente da fine gennaio, periodo in cui gli impegni hanno cominciato ad infittirsi.

Rotazione di qualità

Il problema è nella mancanza di alternative. Quando Inzaghi ha attinto a piene mani nelle profondità della rosa, si è ritrovato in difficoltà. I ricambi, dal punto di vista quantitativo non mancano. Evidentemente, però, non sono sufficienti sul piano qualitativo. La "Lazio 2" scesa in campo contro lo Steaua, ha perso. Quella che ha giocato in casa con la Dinamo, si è ritrovata costretta al pareggio. In entrambi i casi, Inzaghi è dovuto ricorrere ai titolarissimi per passare il turno. Risultato? Obiettivo quarti di finale (con vista semifinale) raggiunti, ma a carissimo prezzo: otto punti in altrettante giornate di campionato. Un andamento da zona retrocessione, più che da Champions. Non a caso la squadra è scivolata fuori dalla zona che garantisce l'Europa che conta.

Inzaghi non butta via nulla: al massimo, cambia modulo

Inzaghi, tuttavia, non molla. Non avrebbe senso. Vi è la possibilità di centrare il quarto posto e inseguire una finale europea che manca da diciannove anni. Vincere l'EL significa comunque garantirsi la Champions a prescindere dal piazzamento in campionato. Restano cinque partite per arrivare in fondo. Impossibile non provarci. E in campionato? L'atteggiamento non cambierà. Piuttosto, le scelte. Quelle sì. Inzaghi potrebbe sfruttare la sosta per un cambio di modulo che permetta una rotazione di quattordici-sedici uomini, quelli con più qualità, per intendersi.

Albero di Natale a Pasqua

Prende corpo l'ipotesi del 4-3-2-1. Albero di Natale a Pasqua. Del resto, la difesa a quattro permette di ruotare esterni e centrali (Radu, per esempio, può giocare in entrambi i ruoli). Centrocampo con Parolo, Milinkovic e Lucas Leiva, con Lulic e Murgia prime alternative. Luis Alberto, Felipe e Nani dovrebbero ruotare dietro a Immobile. Le soluzioni non mancano. Magari più ristrette, ma senza dubbio più qualitative. Certo, servirà stringere i denti, ma restano, al massimo, quindici partite. Non tante, ma neanche poche per una squadra apparsa davvero stanca ma ancora in grado di raggiungere gli obiettivi sperati.