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L’arbitro Oliver…è bianconero: “Per me ogni decisione contro il Newcastle…è sempre sbagliata”

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In Italia ci si ricorda di lui come quello "col bidone dell'immondizia al posto del cuore". Michael Oliver però è uno che ci mette la faccia. E quindi l'arbitro inglese ha spiegato com'è il calcio visto...dall'altra parte.

Redazione Il Posticipo

In Italia ci si ricorda di lui come quello "col bidone dell'immondizia al posto del cuore". Michael Oliver resterà per sempre nell'immaginario collettivo dei tifosi tricolori a causa di quel rigore concesso al Real Madrid contro la Juventus dopo che i bianconeri avevano recuperato uno 0-3 casalingo con un’impresa al Bernabeu. Dopo quell'episodio, il fischietto inglese è stato minacciato di morte e ha continuato a fare errori anche in Premier League. Ma guai a dire che non ci metta la faccia. E quindi qualche tempo fa ha raccontato la sua versione ai microfoni del DailyMail, regalando un interessantissimo scorcio di come è il calcio visto dalla parte dell'uomo col fischietto.

BIANCONERO

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Anche se...di quella partita proprio non vuole parlare, comprendendo però i tantissimi insulti ricevuti da parte dei tifosi bianconeri. "Funziona così, anche se alcune delle cose che ti dicono i tifosi sono assurde, di un altro pianeta. Ma come arbitro devi prenderle con le pinze, perchè sai benissimo che sono dovute al fatto che il tifoso vuole che la sua squadra vinca. E se non succede non è mai colpa della squadra, c'è sempre un ottimo motivo per cui si perde". Che quindi spesso...è l'arbitro. Oliver in fondo lo sa bene, perchè è un tifoso lui stesso. "Ogni decisione presa contro il Newcastle per me è una decisione sbagliata". Dunque, paradossalmente, l'inglese...è bianconero. Il che implica che non potrà mai dirigere una partita dei suoi beniamini. "E neanche del Sunderland, per ovvi motivi. Da marzo-aprile poi non posso arbitrare neanche le partite delle avversarie dirette del Newcastle in classifica".

VAR

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Ecco perchè a lui, almeno fino all’acquisto del Newcastle da parte del fondo Saudita, sono toccati match di livello superiore. Il che significa...essere amici dei calciatori celebri. "Se arbitro il Tottenham non posso chiamare Kane 'numero 10', ci conosciamo da anni. Quindi lo chiamo 'Harry' e lui mi chiama 'Michael'. Ma questo non significa avere una sudditanza psicologica nei confronti dei calciatori importanti, perchè quando c'è un fallo non hai il tempo di pensare 'oh, ok, non lo fischio perchè lo ha fatto De Bruyne o Maguire'". E infine, un giudizio sulla VAR: "Sta aiutando il calcio e anche noi arbitri ora ci becchiamo meno insulti da parte dei tifosi, perchè le decisioni sono giuste nella grandissima maggioranza dei casi. E se vai allo schermo anche i calciatori accettano meglio le decisioni, perchè sanno che l'azione l'hanno vista almeno altre due persone". E chisssà cosa avrebbero detto se ci fossero stati quella sera a Madrid...