Il Posticipo
I migliori video scelti dal nostro canale

calcio

L’Appunto

L’Appunto - immagine 1

di Stefano Impallomeni. Non si vince a caso uno scudetto. E il Milan lo vince nel migliore dei modi

Stefano Impallomeni

Non si vince a caso uno scudetto. E il Milan lo vince nel migliore dei modi anche se nessuno immaginava che sarebbe arrivato in questo, di modo. Così, in maniera imperiosa, senza incertezze, segnando a raffica e dominando il Sassuolo battuto e schiacciato all'alba di una sfida che segna una storia bellissima. Il Milan è campione d'Italia dopo 11 anni e il trionfo è ampiamente meritato. La cavalcata rossonera si consuma e si conclude a Reggio Emilia con la migliore interpretazione possibile. Squadra in salute, assolutamente dominante e incontenibile. Già alla fine del primo tempo, il duello a distanza con l'Inter è chiuso e blindato. Leao frusta assist, Giroud cala una doppietta e Kessie si congeda lasciando tracce. È un Milan pieno, strepitoso e armonico. Molto verticale e divertente. È il risultato dell'intelligenza di Maldini e Massara, tandem perfettamente integrato e ispirato. Dirigenti capaci nelle scelte, allenatore duttile e bravo nei rapporti umani, calciatori cresciuti nel tempo grazie a una coesione cercata e voluta, oltre gli schemi. Il leader di tutto è il gioco. L'anima del gruppo è Pioli, che grazie anche all'aiuto di Ibrahimovic, fondamentale in questi due ultimi anni, ha potuto far emergere la sua visione e sviluppare la sua personalità. È un Milan che ha saputo capire quando rinascere. Nel post lockdown, si è rifatto il look. Inaspettato e velocissimo. Mercato funzionale, giovani rampanti e vecchi marpioni. Il Milan ha avuto il merito di averci sempre creduto, rispettando la squadra più forte, l'Inter, per poi superarla grazie a una determinazione senza eguali.  Surclassando gli scetticismi, diventati, come ci tiene a sottolineare Pioli, la vera spinta per dimostrare di essere i migliori. Al di là delle piccole o grandi differenze, di come la si voglia raccontare o vedere, il Milan si porta a casa il titolo perché ha capito come costruire il suo percorso. Carpendo i nuovi assetti della concorrenza e instillando una nuova mentalità. Pioli raccoglie i frutti di una volontà precisa, mai detta apertamente in pubblico, ma a Milanello sempre comunicata con decisione. Si voleva vincere. Nel breve periodo, senza accontentarsi più di piazzamenti di rilievo. Questa è la vera differenza unitamente a una difesa super che nel girone di ritorno ha concesso la miseria di 9 reti agli avversari. Adesso il Milan deve sapersi riconfermare e non sarà facile, ma questa squadra è giovane ed è un bel vantaggio. I rossoneri rappresentano un capolavoro e un esempio da seguire. Soldi spesi bene, colpi giusti e funzionali, idee chiare e infine risultato garantito. Da 10 e lode perché ha vinto la squadra più brava, non quella più forte che resta l'Inter. La squadra di Inzaghi si porterà molti rimpianti. Si dirà fatal Bologna, e siamo d'accordo, anche se la sensazione è che lo scudetto per i nerazzurri si sia perso tra la 26esima e la 30esima giornata. Dopo la migliore prestazione della stagione contro il Liverpool in casa, paradossalmente,  è arrivato il buio. Il rallentamento imprevisto. Sassuolo, Genoa, Torino e Fiorentina: tre punti in quattro partite. Poi a cortissima distanza per molto tempo, fino a quest'ultimo atto. Alla luce dei fatti forse l'Inter era molto più distante di quello che raccontava la classifica, perché i dettagli erano nascosti nella coda del Diavolo. E i nerazzurri lo hanno sottovalutato o l'hanno capito troppo tardi. In fondo, una lezione da imparare. A volte, capita che non vincano i più forti. Basta ricordarsi di questo straordinario finale.