Mario Balotelli torna in nazionale e la notizia fa discutere. Per qualcuno è un atto di disperazione, per altri un no sense, per Roberto Mancini, che l'ha convocato e lo conosce bene, una carta in più da giocarsi per non fallire l'obiettivo.

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L’Appunto
Di Stefano Impallomeni. Segnali di scudetto a Milano e timidi tentativi a Roma da parte della Lazio di rientrare nel giro che conta. Balotelli torna in nazionale in attesa di verifiche l'importante è farsi trovare pronti a Marzo.
Per centrale il mondiale, insomma, porte aperte anche a chi pensava fossero blindate. In attesa di verifiche e di sapere altro, ora non cadiamo nell'errore di critica esagerata, di dedicare attenzioni particolari a Super Mario, ma di cercare di farci trovare pronti a marzo quando conterà ritrovare non l'uomo della provvidenza, ma piuttosto lo spirito di gruppo che ci ha consentito di raggiungere il tetto d'Europa. In questo senso, molto più importante il ritorno di De Rossi nello staff dopo un breve periodo di stacco. Ritrovarsi, in qualche modo, ritornando forti, sarà determinante come sarà essenziale riscoprire quei sorrisi collettivi che sembrano essere scemati lentamente dopo la sbornia dell'impresa londinese di luglio. Una frase di De Rossi non è la soluzione ma spiega abbastanza: "non ridevamo tutti perché si vinceva, ma vincevamo perché ridevamo tutti." E sorride tanto nel frattempo Edin Dzeko che, dopo cinque partite di digiuno in campionato, manda in orbita l'Inter che soffre terribilmente contro un Venezia generoso e apprezzabile, nonostante le assenze da covid. Il bosniaco rompe così un trend (nel 2022 solo un gol in campionato su azione degli attaccanti nerazzurri ) che significa parecchio in vista del ciclo impegnativo alla ripresa del campionato dopo la sosta, con in testa il derby. La differenza tra l'Inter e le sue avversarie, al momento, sta nel non cadere contro le piccole. Nessuna sorpresa, anche nei giorni peggiori e punti pesanti. Segnali di scudetto a Milano e timidi tentativi a Roma da parte della Lazio di rientrare nel giro che conta. La squadra di Sarri non sfrutta l'occasione contro l'Atalanta ridotta all'osso tra focolaio covid e infortuni vari. Un palo di Zaccagni, poi quasi nulla. Grande prestazione di Demiral e prova di maturità da parte della Dea, che in emergenza, con Inter e Lazio, regge botta determinando i confini della Champions, perché sorpassarli per gli altri non sarà assolutamente un compito agevole.
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