L'allievo fa visita al maestro: Frank Lampard va a trovare José Mourinho per un Tottenham-Chelsea che si annuncia elettrico. Gli Spurs (26 punti) cercano un successo per agganciare i Blues al quarto posto in classifica (29) che vale la qualificazione alla prossima Champions League. La sfida tra il portoghese e l'inglese però è soprattutto una delle rimpatriate più speciali della storia del calcio: l'ex centrocampista è stato una delle colonne del Chelsea allenato dallo Special One, anche se a sentir parlare "Frankie" quello speciale in casa dei Blues sotto sotto è stato un altro uomo...

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Lampard-Mourinho, rimpatriata con frecciata: “Il Chelsea non esisterebbe senza Abramovich. Una volta sotto la doccia lo Special One mi ha detto che…”
L'ex centrocampista oggi sulla panchina dei Blues è pronto al primo grande confronto col suo ex allenatore in Premier League. Alla vigilia di Tottenham-Chelsea però Frank Lampard non ha speso solamente complimenti nei confronti dello Special One
FATTORE ROMAN - Mou ha allenato il Chelsea per due volte e in entrambi i casi Lampard ha giocato un ruolo importante. Oggi per l'ex centrocampista ha cambiato vita e non vede l'ora di affrontare il suo ex allenatore per la prima volta in Premier. Secondo Lampard, l'arrivo di Mou è stato importante per la rinascita del club, ma l'uomo indispensabile è stato il proprietario. Lampard lo ha detto alla vigilia della sfida del Tottenham Hotspur Stadium come riportato dal Mirror: "Il Chelsea di oggi non esisterebbe senza Roman Abramovich. José è stato importante, la sua impronta era enorme. Ha preso una squadra di talento che era arrivata seconda l'anno prima e l'ha fatta vincere. Quando Mou è andato via, tutto è passato nelle mani dei giocatori. Il merito per la longevità del club e per le altre vittorie va allo zoccolo duro di quella squadra. La nostra volontà è stata fondamentale per vincere ancora".
COMPLIMENTI - Lampard ha raccontato di quella volta in cui era sotto la doccia e Mou gli ha detto che era uno dei migliori centrocampisti del mondo: "Mi ha fatto sentire bene" . Secondo l'ex centrocampista, il portoghese è ancora il numero uno si tratta di motivare i giocatori: "Quando José è arrivato per la prima volta, mi ha fatto lavorare sull'aspetto mentale. Lavoro con giocatori più giovani di me ed è mio dovere stringere lo stesso legame con loro". Lampard pensa che essere un giovane manager non sia una cosa negativa: "Forse è leggermente più facile per me perché conosco i problemi dei social media". Al Tottenham Hotspur Stadium si vedranno i frutti del suo lavoro?
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