Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano. E pazienza se la volta scorsa ci si è lasciati male, perchè se c'è la voglia di riprovarci non si sa mai come può andare a finire. Dunque, a sei anni dal suo esonero da parte di Florentino Perez, Carlo Ancelotti torna ad allenare il Real Madrid. Al Bernabeu per lui ricordi dolcissimi, perchè la tanto agognata decima Champions League del club è opera tua, ma manche non troppo positivi, perchè a essere licenziati non ci si abitua mai. E a tal proposito, siccome i Blancos ultimamente non sembrano esattamente un esempio di continuità aziendale, considerando i due addii di Zidane e gli esoneri di Lopetegui e Solari, meglio premunirsi.

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L’accordo tra Re Carlo e il Real: 12 milioni a stagione ma…c’è la clausola per l’esonero in saldo!
Siccome i Blancos ultimamente non sembrano esattamente un esempio di continuità aziendale, considerando i due addii di Zidane e gli esoneri di Lopetegui e Solari, meglio premunirsi. E nel contratto di Ancelotti, spunta una clausola...
CLAUSOLA - E come spiega AS, il club madrileno lo ha fatto eccome. Per Ancelotti un contratto di tre anni, segnale che c'è fiducia nella bontà del suo lavoro, ma anche una clausola speciale che, in caso di problemi, dovrebbe far risparmiare qualche soldo alla Casa Blanca. All'interno dell'accordo, infatti, c'è una scrittura che prevede cosa accadrà nel caso il club decidesse di esonerare il tecnico con parecchio anticipo. Il Real si impegna a versare all'allenatore italiano gli stipendi di tutta la stagione in corso più quelli della successiva. Il che significa che, in caso di una prima stagione non all'altezza delle aspettative, un esonero entro giugno 2022 costerebbe ai Blancos "solo" i 12 milioni di ingaggio dell'annata successiva, invece che 24.

INGAGGIO - Un modo come un altro per cercare di risparmiare qualche soldo in tempo di crisi, anche se ad Ancelotti cambia poco: gli basterà cominciare la stagione 2022/23 per avere la certezza di ricevere fino all'ultimo centesimo da parte di Florentino Perez. E la testata spagnola spiega che al Presi in fondo è anche andata bene: quando Josè Mourinho è arrivato al Real, ha messo bene in chiaro che avrebbe dovuto guadagnare un centesimo in più della stella più pagata della rosa (che all'epoca era Cristiano Ronaldo con 15 milioni di euro), affinchè i calciatori lo rispettassero. Sarebbe stato un problema se Carletto avesse posto gli stessi paletti, considerando che lo stipendio più alto alla Casa Blanca è quello di Gareth Bale (15 milioni) o, se il gallese non dovesse tornare, quello di Hazard da 14,7. Invece, il Real ha risparmiato circa sei milioni di euro. Che per un club del genere sembrano nulla, ma che in tempo di crisi possono fare la differenza!
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