La “rivoluzione francese” di Verratti: “Con Pochettino ho più spazio e libertà. Ci aspetta un finale intenso, possiamo vincere tutto”

Marco Verratti fissa gli obiettivi. Il centrocampista a Parigi dal 2012 è ormai un "dirigente" in campo del Paris Saint-Germain. L'abruzzese ha vissuto quasi tutta l'ascesa del PSG, ha sfiorato il tetto d'Europa e parlando al sito ufficiale del club è pronto ad arrampicarsi nuovamente in cima. Stavolta per piantare la bandiera.  L'azzurro lancia lo sprint per un finale di stagione mozzafiato. Tutto o niente, in novanta giorni.

UNICA - Il PSG sta stendando in campionato. O, meglio, non lo domina come di consueto. Una eredità della Final Eight di Champions.  "La "normalità" di quest'anno valorizza ciò che sembrava normale in riferimento a quanto vinto in passato. Viviamo un'annata molto particolare, nello sport, nella vita, in tutto. La squadra ha avuto diversi casi di Covid-19 e parecchi infortuni. Penso che il contesto sia lo stesso in tutti i campionati. Ci aspetta un finale molto intenso. Siamo ancora in corsa per il titolo. Abbiamo ancora 12 finali di campionato, la Champions League e la Coupe de France. Cercheremo di vincere tutto".

PROSPETTIVE - Il PSG può "rilassarsi" in Champions dopo la larga vittoria a Barcellona, ma non può permettersi ulteriori passi falsi in campionato. Sin dalla sfida contro il Digione. Verratti ha la sua ricetta. "Dobbiamo entrare in campo senza pensare agli altri. Dobbiamo giocare al 100% e utilizzare le nostre armi. Possiamo vincere, siamo più forti, abbiamo grandi giocatori ma dobbiamo dimostrarlo in campo. Se pensiamo che sia facile, andremo in difficoltà. Per quanto riguarda la Champions, non penso che la vittoria per 4-1 in casa del Barcellona sia casuale. Credo sia stata una grande prestazione corale. Abbiamo giocato benissimo. Il mister aveva preparato la partita in modo perfetto, noi abbiamo eseguito e siamo riusciti a dominarla".

POCHETTINO - Il cambio della guida tecnica sembra aver giovato al club. Verratti è stato fra i più "colpiti" dalla rivoluzione. Il tecnico argentino lo ha spostato più avanti, liberandolo da compiti difensivi. "Con Pochettino mi sento un po' più libero, giocare da trequartista mi permette di seguire l'istinto, posso andare a cercarmi gli spazi. E ciò mi h permesso diverse volte di trovarmi in area di rigore dove mi viene più facile dettare l'ultimo passaggio, come è accaduto a Parigi".