Dopo la mancata presenza del Pallone d'Oro, la spagnola Alexia Putellas, per un grave infortunio, gli Europei femminili hanno comunque trovato una nuova grandissima protagonista. Nella Germania che in finale affronterà le padrone di casa dell'Inghilterra, brilla fortissimo la stella di Alexandra Popp, centravanti del Wolfsburg e della nazionale tedesca. Le due reti con cui le teutoniche hanno battuto in semifinale la Francia (subendo nel frattempo il primo gol nella competizione) hanno portato il totale delle sue marcature a 6, le stesse dell'inglese Bethany Mead, che sfiderà nella finale di Wembley. E per quanto abbia 31 anni, per Alexandra Popp è il primo europeo da protagonista, perchè per arrivare all'edizione 2022 è dovuta passare attraverso una serie di problemi incredibili.

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La rivincita di Alexandra Popp, la stella della Germania femminile che si allenava con…Neuer e Ozil
Due europei saltati per infortunio
Come spiega MundoDeportivo, la tedesca ha saltato sia gli Europei 2013 (vinti dalla Germania) che quelli del 2017 (in cui le tedesche sono state eliminate ai quarti di finale) per una serie di infortuni. La prima volta a tenerla fuori è stata la rottura dei legamenti della caviglia, mentre in quella successiva è stato il menisco del ginocchio. Nel 2021 la rottura della cartilagine del ginocchio sembrava doverle far saltare anche la terza edizione consecutiva, ma la pandemia che ha costretto a rinviare il torneo le ha regalato l'occasione perfetta per riprendersi quello che aveva perso negli anni precedenti. E l'attaccante del Wolfsburg lo sta facendo con gli interessi, trascinando le sue compagne alla finalissima a suon di gol.
Le giovanili con i ragazzi
Ma del resto, considerando...con chi è cresciuta, era logico che Popp diventasse una stella. Nelle giovanili, l'attaccante ha avuto la possibilità di allenarsi con calciatori come Manuel Neuer e Mesut Ozil. Il tutto perchè fino a 14 anni ha giocato con le squadre miste del club di Gelsenkirchen, il che le ha permesso di sviluppare un carattere molto competitivo. "Ho giocato con i ragazzi per dieci anni e questo mi ha segnato. Ho imparato molto da loro, sopratutto a essere dura in campo, mi ha aiutato a migliorare rapidamente a diventare più veloce". E spietata sotto porta, mentre nella vita di tutti i giorni la classe 1991 ha passioni molto meno competitive: ha studiato per tre anni per poter accudire gli animali allo zoo di Lehre. Ma comunque, in campo è meglio non incontrarla...
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