Di solito il grande rimpianto di un calciatore è..."potevo andare al Real Madrid". Chiunque sia stato vicino alla Casa Blanca, rifiutando un'offerta milionaria (come nel caso di Francesco Totti) o vedendo poi il trasferimento sfumare all'ultimo momento (come invece è accaduto a Gaetano D'Agostino), prima o poi arriva a un punto in cui esprime un po' di dispiacere per non essere mai approdato al Bernabeu. Ma chi invece al Real Madrid c'è nato e cresciuto, che rimpianto può avere? Quello di...non essere andato alla Juventus. O almeno, questo è quello che spiega Manolo Sanchis, bandiera del madridismo e terzo calciatore più titolato della storia dei Blancos dietro Francisco Gento e Marcelo, durante un'intervista rilasciata ai microfoni di AS.

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La rivelazione di Sanchis: “La Juventus mi ha cercato due volte, se non avessi rinnovato con il Real…”
Di solito il grande rimpianto di un calciatore è..."potevo andare al Real Madrid". Ma chi invece al Real Madrid c'è nato e cresciuto, che rimpianto può avere? Quello di...non essere andato alla Juventus. O almeno, questo è quello che spiega...
BARCELLONA NO... - Sanchis, con le sue 710 presenze, è anche il terzo calciatore più fedele alla camiseta blanca, battuto soltanto da Raul e da Iker Casillas. Durante la chiacchierata con la testata spagnola, all'ex difensore hanno chiesto se nella sua lunga carriera c'è stato qualche momento in cui ha rischiato di lasciare il Bernabeu. E in effetti, qualcuno nel corso degli anni lo ha cercato: "Sì, un paio di volte. Ho avuto alcune offerte dalla Spagna, ma ho sempre pensato che in patria non avrei mai potuto migliorare la mia situazione. Ho anche avuto qualche approccio da parte del Barcellona, ma non ho mai considerato i blaugrana". Perchè ok essere professionisti, ma il grande tradimento no...
...JUVENTUS FORSE - In compenso, c'è stata la possibilità di approdare in Serie A. "La squadra con cui c'è stata una negoziazione vera e propria è la Juventus, che mi ha cercato due volte. La prima il presidente Mendoza era con l'Avvocato Agnelli nel palco del Bernabeu e gli hanno dato un assegno in bianco per me. Mendoza gli ha detto che non ero in vendita, me lo ha raccontato tempo dopo. Io gli ho detto che poteva perlomeno dirmelo, ma mi ha risposto 'ragazzino, tu sei un cretino, stai zitto'. Le seconda, quattro anni dopo, era mentre stavo discutendo il rinnovo e ho parlato con la Juventus. Ho promesso che, se non avessi trovato un accordo con il Real, sarei andato a Torino. Ho un grande ricordo della Juventus. Che poi, curiosamente, mi ha ringraziato con la Settima". E ogni riferimento alla finale di Champions League 1998 non è per nulla causale.
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