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Ndombelé ritroverà da avversario Mourinho: “Con la sua durezza ha creato una guerra nella mia testa”

Ndombelé ritroverà da avversario Mourinho: “Con la sua durezza ha creato una guerra nella mia testa” - immagine 1
"Chi ben ama, ben castiga" dicono in Francia. Lo sa bene Tanguy Ndombelé, fino allo scorso anno definito "nemico" di Mou. Oggi è diventato centrale nei suoi schemi...grazie alle sfuriate del portoghese.

Redazione Il Posticipo

Ndombelé ritroverà Mourinho, ma solo da avversario. Negli ultimi mesi al Tottenham, fra i due, c'erano state diverse scintille. Un rapporto di odio amore, quello dell'ormai centrocampista del Napoli con lo Special one, che, come noto, per spronare qualcuno, a volte, lo colpisca. Preferibilmente con una giusta dose di cinismo.

CHI BEN AMA...

José Mourinho, si sa, è più uno da bastone e carota. E anzi, se serve, le razioni di bastone raddoppiano e quelle di carota si dimezzano. Il metodo-Special One è abbastanza conosciuto oltre che collaudato. E sebbene i giocatori lo conoscano, alcuni faticano di fronte a dei metodi non esattamente troppo ortodossi. Ndombelé era un reietto al Tottenham. E come riportato qualche tempo fa dal Sun, il centrocampista riassume tutto con un modo di dire francese: "Qui aime bien, châtie bien", chi ben ama, ben castiga. E ha spiegato il suo rapporto, ovviamente speciale, con il tecnico della Roma: "A volte le parole possono essere troppo crude o dure. Ma quando si parla in quel modo, le parole avranno ovviamente un effetto. E ha creato un'autentica guerra nella mia testa. È stata dura, a volte, sopportarlo".

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SEVERO MA GIUSTO

Ma Ndombelé ha beneficiato della schiettezza dura come roccia di Mourinho. "Non è stato bello, certo, ricevere le sue critiche ma a mente fredda posso dire che non erano immeritate. Dipende da come cogli il messaggio, direi. Ovviamente il mister può essere abbastanza duro ma è comprensibile. Quel che è davvero importante è portare a casa il messaggio senza lasciarsi abbattere dalla sua durezza che è solo esteriore. Mou sprona per rialzarti e comunque gli appunti fanno parte del lavoro di un allenatore. Poi il giocatore può anche riderne o disinteressartene, ma in ogni caso alla fine è necessario rifletterci su come si deve a trarre giovamento dalle parole di ogni allenatore".