La fragilità del campione, un qualcosa che nel calcio tutti hanno imparato a conoscere. Se persino quelli che sono considerati tra i migliori giocatori di sempre possono crollare per la pressione, può succedere davvero a chiunque. Anche perchè quando ci si prepara per un evento importante, si finisce in un mulinello che può diventare pericoloso. Lo ha raccontato anche Tyrone Mings, terzino dell'Inghilterra vice campione d'Europa. Il calciatore dell'Aston Villa ha infatti spiegato qualche tempo fa al Sun che le critiche ricevute prima dell'inizio del torneo lo hanno ferito, al punto da costringerlo a lavorare con un professionista per evitare che le paure e la pressione avessero la meglio su di lui.

calcio
La rivelazione di Mings: “Agli Europei nessuno in Inghilterra aveva fiducia in me, sono finito in terapia”
Il calciatore dell'Aston Villa ha spiegato che le critiche ricevute prima dell'inizio del torneo lo hanno ferito, al punto da costringerlo a lavorare con un professionista per evitare che le paure e la pressione avessero la meglio su di lui
CROLLO - Tutto nasce nei giorni che precedono la prima partita, quella con la Croazia. Mings viene definito da parecchi opinionisti l'anello debole dell'Inghilterra. E ne soffre... “Ho avuto un periodo complicato prima del match di apertura contro la Croazia. Credo che ora come ora sono diventato più resistente alle influenze esterne, ma la mia salute mentale è crollata. E non ho problemi ad ammettere che a causa di questa situazione per me approcciarmi alla gara è stato un grande punto interrogativo. Probabilmente ero l'unico nome sulla lista dell'arbitro di cui la gente pensava 'di lui non sono sicuro'. E questo era qualcosa che dovevo superare. Quando il 90-95 per cento della tua nazione ha dubbi su di te, è complicato evitare che questo abbia un effetto sui tuoi pensieri".
SUPPORTO - Per fortuna però i problemi di salute mentale ormai sono considerati e affrontati a dovere. “Quindi ho lavorato molto con uno psicologo. Mi ha dato tanti metodi per affrontare la situazione, respirazione, meditazione, imparare a vivere il presente ed evitare che il subconscio prenda il controllo. Ma è stato difficile. Non ho dormito bene prima di quella partita". Una storia che dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, quanto i campioni possano essere fragili. “È positivo vivere un momento in cui si può parlare di salute mentale, di come ti senti. Lo abbiamo visto anche alle Olimpiadi con Simone Biles, puoi spiegare a tutti come ti senti e scoprire che hai il supporto di tantissima gente". Il che vale come una medaglia...o un Europeo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA