L'addio al calcio di un giocatore importante è sempre un brutto colpo, soprattutto se arriva quando il campione in questione potrebbe ancora dire la sua in campo. Zinedine Zidane ha appeso gli scarpini al chiodo nel 2006, ad appena 34 anni. Il francese ha anche rischiato di lasciare da vincente, se non fosse stato per la finalissima del mondiale tedesco. L'ultima immagine di Zizou su un campo da calciatore, dunque, è la testata a Materazzi e la sconsolata uscita dal terreno di gioco con un fugace sguardo alla Coppa del Mondo. Ma Cicinho rivela che c'è stata la concreta possibilità che quello non fosse davvero l'addio al calcio del Pallone d'Oro 1998.

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Cicinho: “Quando Zidane ha lasciato il calcio Perez gli ha offerto un megacontratto per non farlo smettere”
ADDIO - Il brasiliano ha racconta a ESPN un aneddoto legato alla partita d'addio di Zidane. Un momento molto commovente, con il francese che ha salutato il Real dopo averlo portato a vincere una Champions League con uno dei migliori gol della storia della competizioni. Zizou avrebbe fatto la storia dei Blancos come allenatore, ma all'epoca nessuno poteva saperlo. E il fatto di perdere un calciatore così importante era un brutto colpo. "Nella sua ultima partita con il Real, Zidane era molto commosso e anche noi, perchè sapevamo che una leggenda del calcio stava per lasciare. Florentino Perez è entrato negli spogliatoi a salutare i giocatori uno per uno. E quello che è successo dopo è indimenticabile".
CONTRATTO - Succede infatti che Robinho fa una battuta a Perez... "Gli dice 'Presi, Zizou ha detto che se gli fai un contratto da 6,5 milioni di euro per due anni non smette di giocare'. Quella cifra era lo stipendio più alto di tutta la rosa in quel momento. Noi abbiamo tutti riso, ma Florentino si è fatto subito serio e ha detto: 'Se Zizou vuole, faccio portare subito il contratto e lo firmiamo'. Zidane ci ha pensato un attimo, poi lo ha guardato e gli ha risposto: 'No, no... Non voglio più giocare'". E infatti è finito in panchina, anche se molti anni più tardi. Del resto Perez lo diceva sempre, "è un allenatore in campo, gioca già con la tuta". Ma non sapeva quanto avesse ragione...
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