Calcio e scuola vanno d’accordo. Specialmente se i protagonista è Mbappè. Il calciatore del PSG risolve forse definitivamente uno degli ostacoli linguistici più complicati da apprendere e spiegare.
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La “Regola di Mbappè”: l’idea geniale di un professore francese
In Francia arriva una soluzione, forse definitiva, alla spiegazione del gruppo consonantico "m+p,n". Tutto merito di Mbappé, Campione del Mondo...
CONSONANTI - Il gruppo consonantico labiale per eccellenza. Quello formato dalla lettera “M” a le lettere “B” e “P”. Il concetto “M+B,P” è uno dei nemici peggiori della grammatica. Difficile da interpretare, specialmente per i bambini. Allievi ingannati dal suono, spesso confondibile con la “N”. In Francia però hanno risolto brillantemente il problema...come si nota da un'immagine che sta facendo il giro del web e che è stata riportata da Le Figaro.
MBAPPE’ – In Francia, a scuola, esiste la “Regola Mbappè”. Un modo per evitare di cadere nell’errore. Del resto imparare divertendosi è la chiave per attivare i processi cognitivi e far sì che l’allievo apprenda. Che è differente da memorizzare. L’apprendimento, infatti, si fissa per sempre nella mente, mentre il “memorizzare” è un concetto più “volatile”. Lo sa bene, evidentemente, il professore che ha inventato la regola: facendo coincidere esperienza (Mbappè, in Francia, lo conoscono tutti) divertimento (calcio, gioco) e regola (il gruppo consonantico) ha ottenuto un risultato didattico straordinario.
CAMPIONE – Il professore in questione ha risolto brillantemente anche il secondo caso, “m+p” attuando identico percorso di apprendimento, stimolando i processi cognitivi con la associazione di idee. Preso atto che Mbappè si scrive “M+B” e ricordando alla classe che sia un “CaMPione” è stato sufficiente sottolineare che “guai” a confondere “N” con la “M”. Del resto l’esempio migliore è “Mbappè, Campione del Mondo”. Questa lavagna è una pietra miliare: sfruttando i social è destinata a compiere il giro del mondo. Del resto, si parla di un idolo che piace a tutti i bambini del mondo. E anche ai professori.
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