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La paura di Aguero: “Ho preso la mano al difensore, gli ho detto di fermare il gioco, poi il petto…”

La paura di Aguero: “Ho preso la mano al difensore, gli ho detto di fermare il gioco, poi il petto…” - immagine 1

L'argentino racconta le sue paure vissute al momento del malore in campo contro l'Alaves.

Redazione Il Posticipo

Aguero racconta i suoi attimi di terrore vissuti al momento del malore in campo contro l'Alaves. Come riportato da Infobae El Kun ha spiegato senza filtri su twitch cosa è accaduto durante il malore accusato nella sua ultima partita da giocatore professionista contro  l'Alaves. Un racconto che mette i brividi. Nella sfortuna, l'attaccante argentino è stato comunque assistito dalla fortuna e dalla lucidità di capire cosa stava per accadere.

PAURA - Aguero si era sottoposto a controlli prima di quella sfida. "Sembrava tutto a posto. Poi è successo di nuovo in partita. Non me l'aspettavo. All'inizio ho sentito molto caldo lungo tutto il corpo. Credevo dipendesse dalla lunga assenza dai campi di gioco. Poi mi sono sentito pervaso da un senso di debolezza. Quindi un capogiro. A quel punto ho immediatamente afferrato la mano del difensore. Credo fosse il loro capitano. Gli ho detto di ascoltarmi, che avevo le vertigini. Gli ho chiesto di fermare il gioco. E lui ha iniziato a urlare all'arbitro di sospendere la partita". El Kun ha vissuto attimi di terrore. "Non avrei mai immaginato qualcosa di simile. Mi affetto il petto, sento la sensazione di annegare. Poi mi sdraio sul prato. L'aritmia era già in corso. Sentivo come se il cuore uscisse dal petto. Batteva troppo velocemente. Mi era successo qualcosa del genere da bambino, ma non era la stessa cosa".

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RITIRO - Le analisi, poi il verdetto. Aguero si deve ritirare dal calcio agonistico. "Sono stato in ospedale, ho anche subito un piccolo intervento. Il dottore mi ha avvisato della possibilità di familiarizzare con l'idea di smettere di giocare. Sono rimasto sereno, era una questione di salute. I primi giorni sono stati piuttosto dire. Ho cercato anche di non guardare le partite e ancora oggi preferisco seguire il calcio di sfuggita. DI certo non le guardo tutti i giorni. Sto iniziando un percorso che mi porterà lontano dai campi di gioco. Mi distraggo con delle attività che mi divertono".