Il Posticipo
I migliori video scelti dal nostro canale

calcio

La furia di Henry, Titì lascia i social: “Chi insulta deve pagare, è troppo facile bullizzare qualcuno e farla franca”

BARCELONA, SPAIN - MARCH 22:  Thierry Henry (L) of Barcelona celebrates scores his sides third goal with his teammate  Lionel Messi during the La Liga match between Barcelona and Malaga at the Camp Nou Stadium on March 22, 2009 in Barcelona, Spain.  (Photo by Jasper Juinen/Getty Images)

Per quello che riguarda i social network, sembrano non esistere mezze misure: o sono il miracolo della tecnologia del terzo millennio oppure la cosa peggiore che sia mai capitata all’umanità. E anche nel mondo del calcio ci sono diverse...

Redazione Il Posticipo

Per quello che riguarda i social network, sembrano non esistere mezze misure. A seconda di chi è interpellato sono il miracolo della tecnologia del terzo millennio oppure la cosa peggiore che sia mai capitata all’umanità. E anche nel mondo del calcio ci sono diverse interpretazioni della questione. C'è chi, come per esempio Neymar, possiede account su qualsiasi piattaforma esistente, interagendo con i suoi follower in ogni maniera possibile. E persino personaggi che qualche anno fa sarebbero stati impossibili da vedere sui social, come  Trapattoni o Mourinho, hanno accettato di buon grado di mettersi in gioco e hanno creato i loro profili che sono, ovviamente, visitatissimi. Ma purtroppo c'è anche un'altra faccia del fenomeno: la possibilità di insultare qualcuno senza quasi mai pagarne le conseguenze.

INSULTI - Gli insulti online, come dimostra il caso di Simy, hanno ormai raggiunto un punto di non ritorno. Che ci siano motivazioni sportive o (molto peggio) razziali o sociali, è facilissimo per chiunque creare un account e comincia ad insultare, con la consapevolezza che difficilmente si pagherà per quanto fatto. Un qualcosa che a un campione come Thierry Henry non va più bene. Il francese ha quindi deciso di abbandonare per un po' i social, almeno finché per chi insulta non ci saranno conseguenze. Lo ha annunciato lo stesso ex Arsenal e Barcellona sul suo profilo Twitter, che a breve verrà disabilitato."Ciao ragazzi. A partire da domani mattina abbandonerò tutti i social media fino a che chi li gestisce non sarà in grado di regolare le piattaforme con lo stesso rigore e con la stessa ferocia con cui vengono colpiti quelli che infrangono il copyright".

 PARIS - MAY 17: Thierry Henry of Arsenal misses a chance as Rafael Marquez of Barcelona challenges during the UEFA Champions League Final between Arsenal and Barcelona at the Stade de France on May 17, 2006 in Paris, France. (Photo by Shaun Botterill/Getty Images)

RESPONSABILITÁ - Una frecciata a chi dovrebbe controllare ma evidentemente, secondo Henry, non fa abbastanza. E chi viene insultato, spiega il transalpino, ne soffre. "Il volume di razzismo, bullismo e vera e propria tortura mentale nei confronti delle persone è troppo alto per essere ignorato. CI DEVE essere la responsabilità di chi scrive. È diventato troppo facile creare un account e utilizzarlo per bullizzare e per infastidire chiunque senza conseguenze, rimanendo anonimi. Fino a che questo non cambierà, disabiliterò tutti quanti i miei account su ogni piattaforma social. Ma spero che tutto cambi presto". Nel frattempo, Titì saluta. Con classe, ma non certo senza rabbia.