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La Francia e il 5 maggio: mai più calcio nel giorno della tragedia di Furiani

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Il Parlamento transalpino ha stabilito che quel giorno nel Paese non si giocheranno mai più partite di calcio professionistiche.

Redazione Il Posticipo

Il 5 maggio è una data infausta anche e soprattutto per il calcio francese. Con tutto il rispetto per il dolore sportivo dei tifosi dell'Inter che perse uno scudetto che sembrava già vinto nel 2002 contro la Lazio, dieci anni prima a Furiani, si è consumata un dramma umano legato allo sport. La strage calcistica in Corsica, costata la vita 18 persone durante un Bastia - Olympique Marsiglia. Per onorare le vittime, come riportato da Le Parisien, il Parlamento transalpino ha stabilito che quel giorno nel Paese non si giocheranno mai più partite di calcio professionistiche.

STRAGE -  La tragedia di Furiani si consuma allo stadio Stadio Armand Cesari, durante la semifinale della Coppa di Francia 1991-1992 tra il Bastia e l'Olympique Marsiglia. Per l'occasione i padroni di casa aumentarono del 50% la capacità del proprio stadio. Le autorità locali accolsero la richiesta, costruendo una tribuna provvisoria di 10.000 posti e togliendo le recinzioni. Previsione ottimistica. Prima della partita, la struttura cedette causando 2357 feriti e 18 morti. In seguito all'evento la Federcalcio decise sia di non recuperare la sfida, sia di non giocare la finale annullando la competizione.

DDL - Il disegno di legge sostenuto dal deputato  Michel Castellani è passato in senato senza modifiche in commissione, quindi diverrà effettivo. Prevista la modifica del codice sportivo in modo che "nessuna partita o evento sportivo in Ligue 1, Ligue 2, Coupe de France e Champions Trophy si giochi il 5 maggio. Per il calcio dilettantistico il testo prevede l'organizzazione di un minuto di silenzio il lutto al braccio. Di portata giuridica limitata, l'adozione di questo testo è tuttavia altamente simbolica, a pochi mesi dal trentennale di un dramma che ha segnato profondamente il territorio.

REAZIONI -  "Il ricorso alla legge costituisce l'ultima speranza per il collettivo delle vittime di essere ascoltato", ha spiegato il relatore Thomas Dossus difendendo il "carattere equilibrato di un  dispositivo che non riguarda le partite amatoriali né internazionali partite”. Questo voto "manda un messaggio anche alla Corsica", ha sottolineato il senatore della Corsica del Sud Jean-Jacques Panunzi (LR), deplorando che "le autorità sportive nazionali non ci sono state per molti anni".