Arsene Wenger, dopo oltre trent'anni passati a cambiare il calcio dalla panchina, ha deciso di provare a farlo da dietro una scrivania. L'ex tecnico dell'Arsenal è diventato il responsabile dello sviluppo mondiale del calcio, una posizione in seno alla FIFA grazie alla quale l'alsaziano ha la possibilità di immaginare come sarà il pallone del futuro. Alcune delle sue idee, come quella dei Mondiali ogni due anni, non hanno avuto accoglienze troppo positive da parte dei calciatori. Altre invece, come la possibilità di dedicare alle nazionali un due mesi l'anno, senza pause e troppi viaggi intercontinentali, potrebbero risolvere i problemi di calendario congestionato. Ma ora sono le parole di Wenger su uno dei talenti mondiali a creare scandalo.

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La CONMEBOL attacca Wenger per le dichiarazioni su Mbappè: “Parole denigranti per il calcio non europeo”
Se Mbappè fosse nato in Camerun
Come racconta AS, alcune dichiarazioni del tecnico francese su Kylian Mbappè gli sono valse un'accusa di razzismo. Parlando delle zone calcisticamente meno sviluppate, come l'Africa, Wenger ha spiegato che se il francese (che ha origini camerunesi e algerine) fosse nato da quelle parti avrebbe avuto più difficoltà ad affinare e a esprimere il suo talento. "Se Mbappè fosse nato in Camerun, non sarebbe diventato il giocatore che è. C’è l’Europa e c'è il resto del mondo, e il resto del mondo ha bisogno di aiuto, altrimenti perderemo troppi talenti”. Più un grido di aiuto per i paesi meno sviluppati che altro, ma le reazioni al discorso di Wenger sono state molte e quasi tutte non molto positive.
La presa di posizione della CONMEBOL
Al punto che la CONMEBOL, la federazione sudamericana, ha preso una posizione molto forte al riguardo, condannando le parole dell'ex allenatore in un comunicato. "La CONMEBOL è fermamente impegnata nella lotta contro le espressioni e i gesti razzisti e discriminatori, che arrivino dai tifosi allo stadio, dagli atleti e dai tecnici in campo o dai dirigenti in dichiarazioni pubbliche. Le parole di Wenger, oltre a rivelare un'insolita ignoranza riguardo l'ottimo apporto dei calciatori africani al calcio mondiale, mostrano concetti denigranti, che cancellano lo sforzo dei calciatori e delle istituzioni sportive che 'non sono in Europa'. Serve che sempre più spesso i pregiudizi vengano cancellati e che si facciano riflessioni che abbiano fondamento e che siano intelligenti". E chissà come la prenderà l'alsaziano.
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