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La confessione di Sergio Ramos: “Mi sono chiesto se avessi fatto la cosa giusta lasciando il Real Madrid…”

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Torna la Champions League, una competizione che tra le tante leggende che ne hanno scritto la storia annovera certamente anche Sergio Ramos. Che ora è felice a Parigi, ma non nasconde le difficoltà iniziali nell'adattarsi a una nuova vita...

Redazione Il Posticipo

Torna la Champions League, una competizione che tra le tante leggende che ne hanno scritto la storia annovera certamente anche Sergio Ramos. Quello che è stato il Gran Capitan del Real Madrid che per un quinquennio ha monopolizzato o quasi la competizione e che adesso si è adattato alla sua nuova vita a Parigi. Lo spagnolo è al Paris Saint-Germain da un anno e mezzo e ormai è riuscito a inserirsi alla grande sotto la Tour Eiffel. Ma non tutto è stato rose e fiori. Il difensore ha concesso un'intervista ai canali della UEFA e ha spiegato che l'impatto con la nuova realtà, dopo oltre un decennio alla Casa Blanca, è stato ostico.

I problemi iniziali

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"Evidentemente, lasciare il Real Madrid è stato un cambiamento enorme. Il mio obiettivo è sempre continuare a vincere, ho vinto molto al Real, ma ho pensato che fosse una buona opportunità per cambiare aria. All'inizio tutto è stato molto difficile, devi trovare una casa e concentrarti col cervello su quello, soprattutto quando hai una famiglia e quattro figli. All'inizio il processo è stato difficile, ma alla fine tutto è andato bene". Ma anche sul campo non sono mancati i problemi. “I primi tempi tutto andava male. Mi sono fatto male, è stato difficile adattarmi al nuovo modo di giocare, ai nuovi compagni di squadra e al nuovo allenatore, ho cominciato ad avere dei dubbi, a chiedermi se avevo fatto la cosa giusta oppure no. Ma la mia carriera è sempre stata all'insegna della perseveranza e del duro lavoro, continuo sempre a lottare".

Il futuro tra famiglia e calcio

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Questo il passato e il presente. E per il futuro? Ramos dovrà anche cominciare a pensarci, visto che la carta di identità dice quasi 37 anni. E le idee sono abbastanza chiare. "Quello che posso dire è che sono in un club che ha tanta voglia di vincere la Champions League e voglio godermi al massimo quello che resta della mia carriera di giocatore. Passo molto tempo a pensare al calcio e non ne ho avuto moltissimo per la famiglia. Quindi quando mi ritirerò passerò due anni a dedicarmi a veder crescere i miei figli, a vivere cose di tutti i giorni che è difficile vivere quando si gioca a calcio. E poi mi vedo come presidente, direttore sportivo o allenatore". E da Gran Capitan a Gran...Presidente, il passo può essere breve.