Le parole di Toni Kroos non sono mai passate inosservate nel mondo del calcio. E non accade neanche in questa occasione. Il centrocampista tedesco, in un podcast OMR, una piattaforma di marketing online , ha ripercorso la sua carriera professionale e ha espresso la sua opinione su diversi argomenti senza rinunciare al... tackle.

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Kroos: “Premier ricca, ma non ha vinto un solo trofeo internazionale. Qatar? L’errore è di 10 anni fa”
SPAGNA
Il giocatore tedesco ha parlato della sua scelta di lasciare la Germania per il Real: "La decisione migliore della mia vita professionale e privata. Un grandissimo passo. Avevo 24 anni anni e un figlio, non parlavo né conoscevo la lingua e arrivavo nel club più importante del mondo con l'obbligo di impormi quasi subito. Ho dovuto organizzarmi la vita e allo stesso tempo essere pienamente presente fin dal primo giorno sul campo, come se giocassi in Spagna da dieci anni. Sono molto legato a Florentino Perez, al club e ai tifosi, è una questione di cuore. Fin dal primo giorno il presidente mi ha dato la sensazione di poter essere felice al Real Madrid. Sono qui da otto anni e non hai mai pensato per un solo secondo a vendermi. In quel momento venivo per 'solo' 25 milioni di euro, sicuramente avrei potuto vendermi più tardi per più soldi".
PROSPETTIVE
Inevitabile parlare di Europa e di prospettive future. "Sono convinto che prima o poi la Superlega sarà una realtà ma vorrei sottolineare che la ricchezza conta fino a un certo punto. I proventi dei diritti TV e il fatturato della Premier è di parecchio più alto rispetto al resto d'Europa, eppure mi sembra che nessun club abbia inglese sia riuscito a vincere un titolo internazionale". Chiosa sui mondiali e la Germania "Dopo aver lasciato la nazionale non mi sono mai pentito della mia scelta che mi ha permesso di essere ancora al top della forma. So che ci sono state diverse lamentele legate all'organizzazione e alla disputa del mondiale in Qatar, ma l'errore non è attuale, è stato commesso dieci anni fa".
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