Stanchi? Sì... Perché fanno un lavoro bellissimo che però finisce per sfinirli. Tanti di loro, forse troppo legati a ciò che è stato, provano a restarci attaccati con le unghie. Appesi gli scarpini al chiodo, sbarcano in panchina e quelli bravi bravi magari diventano tra i più grandi di sempre. Così è stato per Zinedine Zidane, che ha ereditato da Benitez un Real triste e lo ha fatto entrare nella storia della Champions e del calcio. Ma tutti vorrebbero essere come il francese? No, almeno stando a sentire uno dei suoi fedelissimi. Dopo aver fatto incetta di coppe e gloria, Toni Kroos all'alba dei 29 anni guarda al futuro e se lo immagina molto diverso dal presente.
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Kroos, futuro alla Zidane? Macché… “Non vorrei più questa vita”
Mica tutti vogliono essere come Zizou... Il centrocampista tedesco del Real parla del futuro e svela un po' di malessere dopo tutti questi anni passati a inseguire un pallone nei campi di tutto il mondo...
"NON MI PIACEREBBE" - Insomma, tutti i fan del tedesco che già sognavano di rivederlo un giorno a bordo campo dovranno mettersi il cuore in pace. Il centrocampista del Real ha parlato così ai microfoni di As: "Non mi piacerebbe diventare allenatore, non voglio avere in futuro la stessa vita di oggi, continuando a viaggiare, senza essere mai a casa... Che poi da mister è ancora peggio, perché devi pensare alla squadra. In futuro non voglio allenare". Il tedesco non ha fretta e potrà scegliere con calma che cosa fare dopo il calcio: "Non lo so, non ho avuto il tempo di pensarci. A 16 anni ero già un calciatore. IniziaI ad allenarmi col Bayern a quell'età e a 17 anni debuttai nella prima squadra... Così è facile scegliere un mestiere".
CHE SALTO - Kroos perla del Real grazie a... Guardiola! Il tedesco è diventato uno dei migliori centrocampisti al mondo grazie al tecnico catalano, con lui al Bayern nella stagione 2013-14. "Pep ha uno stile unico. Con lui ho fatto il salto di qualità" ha ribadito più volte il fenomeno classe '90, che dopo aver alzato la Coppa del Mondo 2014 con la Germania non ebbe paura di ribaltare la sua vita passando dal Bayern al Real: "È stato un grande salto. Avevo 24 anni, lasciare il mio paese mi costò molto. Però mi sento molto bene qui, mia moglie è grandiosa, i bambini sono felici, ho successo, c'è bel tempo. E già lo sapete, il prosciutto è più buono". Ancora tanta voglia di Real insomma, ma di diventare allenatore... per niente!
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