Barcellona e Koeman. Ci eravamo tanto amati. L'ex allenatore del club catalano continua a raccontare aneddoti sul rapporto conflittuale con la dirigenza e soprattutto con il presidente Laporta. E durante la trasmissione sportiva Hoge Boeman ha parlato del suo esonero... maturato ad alta quota.

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Koeman amaro: “Laporta diceva che ero una leggenda, poi mi ha licenziato in aereo”

BARCELONA, SPAIN - DECEMBER 08: Head coach Ronald Koeman of FC Barcelona reacts during the UEFA Champions League Group G stage match between FC Barcelona and Juventus at Camp Nou on December 08, 2020 in Barcelona, Spain. Sporting stadiums around Spain remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by David Ramos/Getty Images)
L'ex allenatore del club catalano continua a raccontare aneddoti sul rapporto conflittuale con la dirigenza e soprattutto con il presidente Laporta.
AEREO - La decisione di chiudere il rapporto è maturata e conclusa durante un volo di ritorno a Barcellona. "Laporta mi ha ferito. Diceva che ero una leggenda del club, ma mentre eravamo in aereo, con i calciatori seduti dietro di noi, mi ha comunicato che non ero più l'allenatore del Barcellona. Lasciare in questo modo è stato umiliante ma non mi ha sorpreso. Ho sempre saputo e poi ho immediatamente capito di non essere l'allenatore di Laporta. Del resto non è stato lui a scegliermi. Mi spiace però non aver avuto il tempo necessario. A Xavi hanno concesso una fiducia diversa. E comunque a me ha detto che non l'avrebbe mai messo sotto contratto perché lo reputava un allenatore senza esperienza. In ogni caso sono contento del rendimento della squadra. E di vedere De Jong coinvolto e protagonista del gioco".

SOLDI - Al netto dei problemi legati ai rapporti umani, restano anche da sciogliere i nodi economici. Il tecnico olandese non ha intenzione di rinunciare a un solo centesimo di quanto pattuito al momento della firma del contratto. Laporta è stato di fatto costretto a confermarlo dopo il finale di stagione ma non era evidentemente convinto della sua scelta e nel momento in cui il progetto tecnico è iniziato a scricchiolare non ha atteso molto tempo per la spallata che ha fatto crollare la sua panchina. Del resto i risultati, perlomeno sinora, hanno dato ragione alla dirigenza. Con Xavi il Barcellona ha decisamente cambiato marcia insediandosi nelle alte sfere della classifica e tornando a recitare un ruolo di primo piano. Se vincesse il clasico, potrebbe clamorosamente riaprire la corsa al titolo. Oggettivamente impensabile sino a qualche settimana fa.
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