Jürgen Klopp, nel giorno in cui la Premier faticosamente dà il via libera agli allenamenti a piccoli gruppi, parla della ripresa in una intervista riportata da Kicker.

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Klopp: “Il calcio ripartirà perché è naturale sia così. Annullare la stagione sarebbe ingiusto”
Il tecnico del Liverpool nel giorno in cui la Premier faticosamente dà il via libera agli allenamenti a piccoli gruppi, parla della ripresa
NATURALE - L'allenatore del Liverpool ritiene sia assolutamente naturale che il calcio, come tutte le attività, riprenda. "Ovviamente accadono cose peggiori nella vita rispetto ai problemi legati al calcio. Molte persone sono morte, ma purtroppo è qualcosa che si lega alla presenza di un virus. Ci siamo trovati di fronte a una situazione in cui nessuno poteva essere preparato. Non possiamo pianificare tutto, ma dobbiamo anche saper reagire spesso. Questa è la parte più bella e insieme difficile della vita. Reagire e tornare a vivere di fronte tragedie inaspettate".
MODELLO - Un concetto che applica anche al calcio. "In tanti ci chiederanno come pensare al calcio, nei momenti in cui le persone muoiono, ma come ogni altro ramo di attività, dobbiamo prepararci perché quel momento arriverà in modo del tutto naturale. Credo che per essere al sicuro debbano essere prese misure uguali per tutti. E quanto studiato in Germania, ora sarà riproposto in Inghilterra".
INGIUSTIZIA - La Premier, tuttavia, deve ancora trovare un accordo. Klopp, in questo senso, ha pochi dubbi. "Si è discusso anche di annullare la stagione nulla. E io ho pensato che ho giocato il 76% del campionato. E dunque non capisco chi voglia cancellare cosa. Sarebbe stato qualcosa che personalmente avrei trovato ingiusto. Il Liverpool è al primo posto dalla seconda giornata. Siamo i primi in classifica nelle punti totalizzati in casa e fuori casa, abbiamo giocato e vinto 27 partite su 29 e perdendo una sola volta. È una stagione in cui dovresti diventare un campione. Credo sia giusto dire che esistano cose più importanti, ma ciò non significa che le cose meno importanti non contano affatto. La priorità è affrontare questa crisi, ma ci sono anche molte cose che ci riguardano personalmente".
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