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Napoli-Keita, atto secondo

Napoli e Keita, questa volta il matrimonio è possibile. Il senegalese è scontento a Montecarlo e sogna un ritorno in Italia. E Sarri è pronto ad accoglierlo.

Redazione Il Posticipo

Napoli - Keita, atto secondo. Questa volta sarebbe possibile. Il senegalese è scontento a Montecarlo, dove è scarsamente utilizzato e non lega nè con l'ambiente nè con il tecnico. Quanto basta per sognare un ritorno in serie A.

Prestito con diritto

Il Napoli, la scorsa estate, è stato molto vicino a Keita. Gli azzurri hanno poi mollato la presa per ovvie ragioni. In primis, quella economica. Non avrebbero pareggiato i 30 milioni offerti dal Monaco. Probabilmente la Lazio non avrebbe comunque rafforzato una diretta concorrente alla zona Champions e il ragazzo, in ogni caso, avrebbe scelto Montecarlo. Quasi un anno dopo, la situazione si è rovesciata. Keita vuole tornare in Italia e anche il Monaco accetterebbe di lasciarlo andare, per evitare un ulteriore deprezzamento. La soluzione, in questo senso, sarebbe molto semplice: un prestito con diritto di riscatto in modo che il giocatore possa ritrovare continuità di rendimento e non depauperare il costo del cartellino e che il Napoli abbia tempo e modo di pianificare l'investimento spalmandolo in due stagioni. Ci guadagnano tutti, sopratutto Sarri.

Keita l'esterno ideale per il Napoli

Keita è l'esterno ideale per il Napoli. Interprete perfetto per il 4-3-3 azzurro. Il senegalese è una freccia straordinaria capace di incunearsi in area di rigore tagliando alle spalle dell'avversario, in dribbling o lanciato in spazio aperto. Non è neanche un calciatore troppo innamorato del pallone, anzi, si esalta nello scambio stretto e detta spesso la profondità. Ideale dunque per il gioco di Sarri, che si ritroverebbe con una batteria di esterni straordinaria in vista della prossima stagione. Un attacco con Milik, Mertens, Insigne, Keita, Callejon e Younes (ammesso che la situazione del tedesco si risolva senza problemi) è qualcosa di poco rintracciabile anche in Europa e andrebbe a risolvere definitivamente anche il problema delle scelte. Intese come costrizioni. Il Napoli non perderebbe qualità in alcun cambio, anzi. Con questa artiglieria sarebbe una squadra quasi non convenzionale, costruita fra l'altro con grande intelligenza.