Harry Kane, a tutto campo. In una intervista rilasciata a goal.com, il centravanti della nazionale inglese e del Tottenham si ritiene ancora molto giovane: alla soglia dei trent'anni parla del suo momento di forma non temendo il confronto con altri grandi attaccanti in circolazione in Europa E lo sportivo da prendere ad esempio non è un calciatore.

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Kane: “Il mio idolo? Tom Brady. Dopo i 30 si migliora, basti pensare a Messi, Ibra, Lewa e CR7”
Il centravanti della nazionale inglese e del Tottenham si ritiene ancora molto giovane
APICE - L'attaccante ritiene che la longevità atletica si sia spostata in avanti. E 30 anni quindi non sono tanti. "Si pensa che il meglio si dia tra i 25 e i 28-29, ma credo che l'apice della forma di un calciatore sia poco sopra i 30 anni. Basti osservare Ronaldo, Lewandowski, Messi o Ibrahimovic, si tratta di calciatori che hanno superato da tempo quel traguardo e hanno alzato ulteriormente il proprio livello di gioco. È qualcosa a cui guardo e che mi esalta, anche perché so che anche io ho grande margine di miglioramento a quell’età".

PARAGONI - Non basta solo la classe. Kane ammira anche professionalità e disciplina dei suoi colleghi. "Cristiano Ronaldo e Messi rappresentano l'eccellenza sia in campo che fuori. Si tratta di due calciatori molto professionali. Nel calcio moderno molto, se non tutto, si riconduce alla cura del fisico. Solo così è possibile rendere al massimo ad alto livello. E anche questo è un mio obiettivo. Voglio giocare più a lungo possibile".
NFL - Lo studio della cultura del fisico passa anche attraverso la... NFL. Kane è un grande appassionato di Football Americano. "Sono un super fan della NFL e di Tom Brady. Vedere la sua storia, di come tutti dubitassero di lui all’inizio e di come nessuno si aspettasse qualcosa dalla sua carriera, mi fa pensare a me stesso. Ha tenuto la testa bassa, ha lavorato più di tutti, ci ha creduto più di tutti. È il più grande giocatore di football di sempre. Migliorava anno dopo anno. Io a 28 anni mi sento ancora molto bene. Guardo agli sport americani per capire come usino le statistiche per migliorare e mi interessa molto. Mi serve per capire come possa migliorare anche io”.
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