Kalinic all’Atletico? Si può fare e la sensazione è che si farà. Per una serie di buoni motivi: tecnici, economici e ambientali. Il calciatore non rientra più nei piani del Milan, complice un carattere difficile (confermato anche ai mondiali) e un ambientamento mai completato.
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Kalinic, addio Milan? Se l’Atletico paga, anche…ieri
L'Atletico, secondo AS, sarebbe sulle orme di Kalinic per sostituire Torres. Simeone crede in lui e i Colchoneros sono pronti a investire 20 milioni. Proprio la cifra che serve per non...svendere il croato.
AMBIENTE - Le discussioni con Gattuso e la difficoltà quasi cronica nel trovare la via del gol hanno messo la parola fine sul rapporto fra il calciatore e la società rossonera, che ha investito oltre 20 milioni di euro su un attaccante fortemente voluto da Montella, ma mai pienamente nelle grazie di Gattuso. Che spesso gli ha preferito (a ragion veduta, visti i risultati) Cutrone. Anche l’ambiente gli è ostile. Troppi gol sbagliati e un atteggiamento svogliato, come se le sorti del Milan non lo riguardassero. Probabilmente l’ultimo episodio degno di nota in rossonero, paradossalmente, potrebbe essere l’autogol nella finale di Coppa Italia.
CASSA - Infine non c’è da trascurare il fattore squisitamente economico. Il Milan non naviga nell’oro, anzi, la sentenza UEFA ha fatto emergere tutte le difficoltà di una società che ha evidentemente bisogno di vendere. In questo senso l’offerta dell’Atletico Madrid è oro colato. Se davvero, come riporta AS, i Colchoneros sono pronti a investire venti milioni, l’affare si potrebbe chiudere prima di subito. L’offerta dell’Atletico colmerebbe la somma spesa dal Milan per acquistarlo e regalerebbe cosi un’indispensabile boccata d’ossigeno alle casse della società rossonera.
RINASCITA? - Simeone, secondo AS, testata molto vicina alle vicende delle due squadre madridiste, avrebbe dato l’ok, considerato anche l’addio di Torres. E i venti milioni sono una cifra importante ma assolutamente spendibile dalla società spagnola. Anche perché a quanto pare il Cholo ritiene di poter risollevare Kalinic sia da un punto di vista psicologico che tecnico. Chissà se, sgravato dalle responsabilità, il croato possa tornare ai livelli di Firenze. Quando comunque non era uno spaccaporte, ma aveva numeri di tutto rispetto.
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