Come i maschi. Anzi anche meglio. La neonata Juventus femminile è appena nata, ma già corre veloce. Tre partite altrettante vittorie. Il DNA è quello. Cosi come anche la capacità di anticipare i tempi. Le bianconere rappresentano un modello. Hanno importato il concetto di professionismo nel calcio femminile. Un segnale che, per certi versi, è destinato rivoluzionare il pallone “rosa”. Se tutte le società riconosceranno la status di “professionismo”, il 2017 diverrà lo spartiacque della storia di questo sport.
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La Juventus Femminile e Sara Gama, simboli del cambiamento
Calcio femminile, anno 0. Nella stagione in cui alcune società puntano al professionismo, la neonata Juventus Femminile e Sara Gama sono i simboli del cambiamento.
Sara Gama, il simbolo del cambiamento
Sara Gama è la “Chiellini” della Juventus Femminile. Nonchè il capitano di una nazionale che insegue, dopo 20 anni, la qualificazione ai mondiali francesi. Chiusa la parentesi vincente contro la Romania, ci si è rituffati nel campionato. 28 anni, basta vederla, nella sua straordinaria eleganza e bellezza dentro e fuori dal campi, per capire come sia il simbolo del rinnovamento. E la migliore risposta possibile ai luoghi comuni. Esalta la femminilità, ritiene che alcuni pregiudizi beceri sulle giocatrici siano legati alla retrograda idea della donna vista come oggetto. E si augura una crescita generale del movimento. Proprio lei, chè è già una delle icone del calcio femminile italiano. Al suo primo anno a Torino, dopo aver vinto lo scudetto a Brescia e attraversato le alpi per una esperienza al Paris Saint Germain. Di rientro dalla Francia, la piacevole sorpresa. Vestire il bianconero è un grande traguardo professionale. Irrealizzabile sino a pochi mesi fa. E adesso, che è dentro a un progetto, vuole viverne in fondo l'evoluzione.
Il professionismo ha ribaltato le gerarchie
Nel 2015 la Fiorentina ha fondato la squadra femminile. Professioniste. Ragazze che possono dedicarsi esclusivamente al calcio. E l'anno dopo ha vinto il campionato. La Juventus è nata per vincere. E tutto lascia credere che l'anno di fondazione coinciderà con quello del primo scudetto. Se per certi versi queste “corazzate” sono destinate a monopolizzare la Serie A, dall'altra fungono da traino per l'intero movimento. Piazze storiche come Brescia e Tavagnacco non resteranno certo a guardare. A tutto vantaggio di una struttura sì collaudata, ma ancora povera, in tutti i sensi, di prospettive a lunga gittata.
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