La Juventus si ricomincia dal double: Mandzukic e Buffon. Due nomi, una garanzia. Le forze sembrano finite. Dunque, ci si aggrappa ad altri fattori. Incarnati in due vocaboli: mentalità e carattere. Riassunti perfettamente da due uomini chiave: Mandzukic e Buffon. Il capocantiere e la saracinesca di una Juve che dovrà riscoprirsi operaria.
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Juventus, Allegri si affida al…double
Juventus, Allegri si affida a Buffon e Mandzukic per centrare il double. Una coppia cui non può rinunciare in un momento difficile.
BUFFON – Il portiere di coppa, tecnicamente è Szczesny. Il polacco, però, se ne farà una ragione. Il suo apprendistato è terminato e la porta della Juve, l’anno prossimo, sarà sua. Prima però, il capitano di mille battaglie merita l’onore di indossare e difendere i colori bianconeri nella finale di Coppa Italia. Ha l’ultima possibilità di giocare per un trofeo e tornare a vincere. E nessuno vuole negargli la possibilità, dopo che il Mondiale e la Champions sono scivolati via come tutti sanno.
MANDZUKIC – Accanto a Buffon, con ogni probabilità, ci sarà anche Mandzukic. Il croato ha saltato la sfida con il Bologna per allenarsi a parte e ritrovare la migliore condizione possibile. Allegri, anche se è solo al 60—70% della condizione, non farà facilmente a meno di lui. In una Juventus che arranca e non ha le forze per rincorrere uomini e pallone, l’apporto del croato è una necessità assoluta. Nessuno garantisce impegno, dedizione e sacrificio. Non è solo questione di testa, ma anche di fisicità. Mandzukic ha una tecnica infinitamente inferiore a Dybala e Douglas Costa, eppure con ogni probabilità uno dei due andrà in panchina per fargli posto. Per quanto più bravi di lui, non forniscono lo stesso apporto in fase di non possesso e di equilibri.
MILAN – Il Milan, del resto, è l’avversario meno indicato per una Juventus priva di Mandzukic. I rossoneri, oltre ad una precisa identità di gioco, puntano la maggior parte delle loro fiche su pressing, aggressività e intensità lungo l’arco dei 90’. Una lunga scossa elettrica che la Juventus attuale non sembra in grado di sopportare. La sfida con l’Inter aveva dato la sensazione che la Juventus fosse sulle gambe. Il match contro Bologna ha lasciato in eredità la quasi certezza che sia così. Ecco perché ad Allegri serve la presenza e la prepotenza fisica di un calciatore che si fa sentire anche da un punto di vista della personalità. La Juve non è Mandzukic dipendente, ma ne sente profondamente la mancanza quando non c’è. E in una partita dove servirà soffrire la sua presenza appare indispensabile. A prescindere dal modulo e dagli uomini, la sensazione è che la Juve giocherà con Buffon e Mandzukic più altri nove uomini.
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