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Juventus, fuga per la vittoria

Una Juventus cinica si invola a + 4 e lascia in eredità la certezza che possa gestire questo campionato, come fa spesso dopo aver trovato la vetta.

Luigi Pellicone

Una Juventus "serpentesca". Velenosa, più che cinica. I bianconeri anestetizzano l’Atalanta e poi colpiscono. In sintesi: i nerazzurri giocano, i Campioni d’Italia segnano. Nove vittorie consecutive da inizio anno. Solo vittorie e nessun gol subito. E mondo capovolto in dieci giorni. Da -4 a +4 sul Napoli. E il campionato appare virtualmente chiuso.

Quando la Juve vola in testa…

Difficile, quasi impossibile la rimonta degli azzurri, anche al netto del calendario. Tutto lascia credere che questa sia una fuga per la vittoria. Quando la Juventus conquista la vetta, difficilmente la molla. Anche perché i tre punti maturati con l’Atalanta mettono la Juventus al riparo anche dallo scontro diretto. Allo status quo, Allegri può permettersi di perdere in casa con il Napoli e mantenere comunque la vetta. E qualora pareggiasse, si ritroverebbe tecnicamente a +5 considerando lo scontro diretto a favore. Settimo tricolore teoricamente in ghiaccio. Se la Juve dipende dal proprio destino, sbaglia difficilmente. Resta da capire quanto possa incidere l’avventura europea nelle gambe e nella testa dei calciatori. La sensazione però è che Allegri abbia utilizzato un approccio quasi scientifico al campionato, gestendo la non irresistibile concorrenza in inverno per poi “esplodere” in primavera, quando dalla velocità di crociera si passa alle marce alte.

Matuidi e Higuain, i due esempi

In questo senso, la fotografia della condizione atletica è nei due protagonisti del match. Matuidi e Higuain. Il francese aveva qualcosa da farsi perdonare dopo la prova opaca di Londra, che ne aveva messo in dubbio la condizione. In realtà il francese ha solo bisogno di accumulare minuti per tornare a svolgere il compito che gli riesce meglio. Correre e recuperare palloni. Matuidi come consuetudine ne ha recuperati a bizzeffe, trovando anche il gol. Higuain invece è una “razza” diversa. Il classico calciatore cacciatore di gol, che sente l’odore della preda e si esalta. Matuidi gioca 100 palloni. A Higuain ne basta soltanto uno. Che vale tre punti e un’ipoteca sul settimo scudetto.