calcio
Juve contro Lazio, Lazio contro Keita. Supercoppa al…veleno
Tensione alle stelle. È Juventus contro Lazio e Lazio...contro Keita. Le parole del senegalese, questa volta, sono rimbalzate come un boomerang. La sentenza è emessa: senza appello. Via da Roma.

La tifoseria non ha perdonato l'ennesimo caso generato dal senegalese.Si sente presa in giro. Ma cosa è successo? La ricostruzione dei fatti risale al primi pomeriggio di ieri, quando Keita riferisce al tecnico un “problemino muscolare”. Vero o falso? L'unica certezza è che il comportamento del ragazzo non sia piaciuto a Inzaghi, che, non a caso, in conferenza, ha parlato di “voci”. Poi quel “guardarsi negli occhi” e “non mi sfugge niente” hanno chiuso il cerchio. Il tecnico evidentemente non ha intravisto la giusta motivazione nel suo pupillo. Al di là del presunto “dolorino”. E lo ha lasciato fuori. In quattro parole: non si è fidato.
...o una decisione della società?
E la società? I maligni sostengono che il rapporto con Lotito, ormai logoro, sia alla base di una decisione maturata per punire, più che per prevenire. Il presidente sarebbe intervenuto con il pugno duro per risolvere il caos? Beh, il “cinguettio” è contro la società e Keita, più che giocatore della Lazio, è un uomo mercato. In serata, a margine della Supercoppa, è previsto un vertice fra la Juventus e la Lazio per porre fine alla questione. Mica facile. Marotta e Lotito non sono in grandissimi rapporti e il presidente della Lazio è irremovibile: la richiesta è di 30 milioni di euro. Perché questa ostinazione? Molto semplice. La Lazio ha preso Keita a 0. E lo perderebbe a 0. Quindi tutto quello che sarà generato dalla cessione del senegalese è tanto di guadagnato.
E Inzaghi? E la Lazio? Un Everest da scalare
In tutto questo, in serata, si giocherebbe anche a calcio. E la Lazio contende un trofeo alla Juventus nelle peggiori condizioni possibili. Inzaghi si è assunto una responsabilità enorme. A prescindere se Lotito abbia contribuito alla scelta, non convocare Keita è una decisione forte.E nel calcio, come sempre, comandano i risultati. Se la Lazio vince la Supercoppa, Simone è un eroe. Se la perde, qualcuno gli rinfaccerà la scelta di aver rinunciato al calciatore più talentuoso. Bel dilemma. L'unica certezza è che ci rimette la Lazio. Senza il senegalese e Felipe Anderson la Lazio è...spuntata. Resta Immobile. Dietro di lui Milinkovic – Savic e Luis Alberto. Cosi è durissima. Per battere la Juve servirà la gara perfetta.
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