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Jorginho: “Il Palmeiras? Da ragazzino mi ha scartato ma tutto sommato meglio così”

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Una sfida che per il metronomo dei blues e della nazionale di Mancini ha un significato particolare. 

Redazione Il Posticipo

Jorginho prova a chiudere il cerchio: dopo una Champions con il Chelsea e un Europeo vinto con l'Italia il centrocampista prova a salire sul tetto del mondo nella finale di Mondiale per Club con il Palmeiras. Una sfida che per il metronomo dei blues e della nazionale di Mancini ha un significato particolare.

VENDETTA - Jorginho, come riportato dai canali ufficiali del club londinese, ha svelato un curioso aneddoto legato all'avversario brasiliano. "Non ho mai giocato a livello professionistico in Brasile, anzi ne approfitto per rivelarvi un piccolo segreto. Ho provato a giocare con il Palmeiras quando ero un ragazzino di 12 anni ma non mi hanno preso. Questo è l'unico ricordo che ho del Palmeiras ed è davvero strano che diciotto anni dopo me lo ritrovi come avversario in una finale di Coppa del Mondo per club. Credo sia una coincidenza pazzesca, ma il calcio è anche questo. E tutto a volte deve succedere per una ragione. Quindi forse è stato meglio così".

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SLIDING DOORS - Alla luce dei fati... anche senza forze. L'effetto Palmeiras ha generato una serie di sliding doors che hanno permesso a Jorginho di imboccare il percorso per affermarsi nel grande calcio. Senza alcun rimpianto per non essere riuscito a vincere il Pallone d'Oro. "Ho parlato con i miei colleghi e ho spiegato quanto per i brasiliani sia importante portare a casa un trofeo. Dicono che siano favoriti? Li lasciamo parlare ma certamente incontrarli è una grande motivazione per portare a casa l'ennesimo trofeo. Non importa se non ho vinto il Pallone d'Oro sono stato preceduto da calciatori fantastici che hanno vissuto delle annate altrettanto straordinarie. Sono concentrato solo sull'idea di poter vincere domani". In panchina, in extremis, potrebbe esserci anche Tuchel. "Spero che ci sia anche Tuchel. Mi è spiaciuto molto che sia stato costretto a saltare la semifinale.  La sua presenza è di straordinaria importanza, sa come motivarci".