Se ti chiami Jorge ma tutti ti chiamano “Magico” come se fosse il tuo nome di battesimo, qualcosa vorrà pur dire. E se Diego Armando Maradona ti inserisce nei migliori dieci calciatori che abbia mai visto giocare, c’è evidentemente un endorsement importante. E quindi, per quanto poco conosciuto al di fuori di El Salvador, il suo paese natale, e della Spagna, a cui ha regalato gli anni migliori della sua carriera, Jorge “Magico” Gonzalez è uno dei tanti eroi di culto della periferia del calcio. Un eroe che per i suoi sessant’anni è tornato a Cadice, sua città di adozione calcistica, che gli ha intitolato uno degli accessi dello stadio. E non poteva mancare una partita, per festeggiare con i suoi vecchi tifosi.
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Jorge ed Emilio: il sombrero più…Magico di sempre
Jorge "Magico" Gonzalez è tornato a Cadice per festeggiare i suoi sessant'anni con i suoi vecchi tifosi. E nella partita in suo onore c'era un amico molto speciale, che si è esibito in un gesto tecnico clamoroso sotto gli occhi del campione...
EMILIO - E con un amico molto speciale. Emilio ha 43 anni e conosce Magico da quando ne ha undici. I due si incontrano negli anni Ottanta a Cadice, dove Gonzalez è solito intrattenersi con i ragazzi del luogo e mettersi a giocare con loro. Emilio è affetto da una forma di nanismo, ma questo non gli impedisce di scendere in campo e sfidare il campione salvadoregno. Che della perseveranza e dell'amore per il calcio di Emilio si innamora, al punto che quando il ragazzino scappa da scuola per andare a vedere gli allenamenti del Cadice, Magico lo invita spesso sul terreno di gioco. Ora, trent’anni dopo, Emilio gestisce un chiosco in città ed è sempre rimasto in contatto con il suo amico Jorge.
MAGICO - Di conseguenza, alla partita per festeggiare questi...magici sessant’anni Emilio non poteva certo mancare. E durante il secondo tempo, per un attimo, l’orologio è tornato indietro agli anni Ottanta. A quando Emilio puntava Magico e cercava...di fargli un sombrero, mentre il salvadoregno tentava su di lui qualche tunnel. E Magico probabilmente si aspettava proprio un tunnel quando Emilio gli si è avvicinato palla al piede e ha chiuso istintivamente le gambe. Salvo rimanere di stucco nel momento in cui si è visto superare dal pallone, per il più classico dei sombreri. Un colpo...di magia da parte di Emilio, che si è meritato l’applauso del pubblico, accordo numeroso per celebrare il suo eroe, e l’abbraccio del suo amico Jorge. Già, Jorge. Perché, anche se solo per un attimo, il vero Magico è stato Emilio.
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