Secondo stop per doping nella Serie A 2017/18. Dopo il capitano del Benevento Lucioni, squalificato per un anno per aver assunto un anabolizzante, stavolta tocca a Joao Pedro, centrocampista del Cagliari, essere sospeso a causa dell'assunzione di un farmaco proibito. Si tratta di un diuretico, l'idroclorotiazide, riscontrato nelle analisi antidoping dopo la partita dell'11 febbraio contro il Sassuolo. Continua quindi il periodaccio del brasiliano, che già a inizio 2018 aveva avuto i suoi guai con le quattro giornate di espulsione per aver colpito Chiesa a gioco fermo.
calcio
Doping e diuretici: Joao Pedro e gli altri precedenti
Joao Pedro fermato dalla procura antidoping a causa dell'assunzione di un farmaco proibito. L'idroclorotiazide, diuretico spesso rilevato nelle analisi di molti atleti.
Doping e diuretici
Cosa c'entra un diuretico con il doping? Sostanze del genere aiutano gli atleti a mantenere un buono stato di forma, attraverso l'espulsione di acqua che altrimenti verrebbe trattenuta dal corpo.La questione più spinosa però è che i diuretici potrebbero anche essere utilizzati per nascondere altre tipologie di doping, dato che riducono la concentrazione di altri agenti proibiti nell'urina, aumentandone il volume. I diuretici sono quindi considerati proibiti dalla WADA dal 2007, ma rappresentano quasi il 10% di casi di doping rilevati dall'agenzia. L'ultimo caso del genere è stato riscontrato alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang, con il pattinatore di velocità giapponese Kei Saito, sospeso preventivamente proprio per la presenza di un diuretico nelle sue analisi.
Lipopill, River Plate e Joao Pedro
Il caso di Joao Pedro riporta alla luce una storia vecchia circa trent'anni, il famoso caso Lipopill che ha visto coinvolti Angelo Peruzzi e Andrea Carnevale, all'epoca in forza alla Roma. I due calciatori furono trovati positivi alla fentermina, ma sostennero che l'agente dopante era stato assunto a loro insaputa, perchè contenuto in un farmaco che i due avrebbero preso dopo una cena particolarmente pesante per digerire. All'epoca la procura antidoping non credette ai due romanisti, che furono quindi squalificati entrambi per un anno. Di recente anche l'argentino Driussi, ora allo Zenit San Pietroburgo, ma obiettivo di mercato di molte società di Serie A, è finito nei guai per l'assunzione di un diuretico assieme ad altri compagni di squadra del River Plate, ma alla fine il caso si è sgonfiato e il calciatore è stato regolarmente ceduto in Russia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA