Il 30 giugno 2017 tra gli svincolati eccellenti del calcio europeo ci sarà Jesús Navas, 31 anni, ala destra del Manchester City. Gli spifferi di mercato lo danno molto vicino ad un accordo con la Roma. Ma la storia dell'andaluso con gli occhi di ghiaccio racconta che per assicurarsi le sue prestazioni i giallorossi dovranno battere un nemico invisibile e allo stesso tempo molto, molto reale...
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La “nostalgia di casa” tra Jesús Navas e la nuova Roma di Monchi
Il 30 giugno 2017 tra gli svincolati eccellenti del calcio europeo ci sarà Jesús Navas, 31 anni, ala destra del Manchester City.
Non solo i sudamericani soffrono di saudade
![Lo Stadio Ramón Sánchez Pizjuán di Siviglia.[/caption] Un'ora di macchina, novantaquattro chilometri, questa è la per nulla siderale distanza che separa Siviglia da Huelva. Ma è quanto basta a un ragazzo di neanche vent'anni per capire che in lui c'è qualcosa che non va. Il ritiro con l'Under-19 è un'occasione importante, eppure succede qualcosa che va al di là del calcio. Scoprire di non riuscire ad abbandonare l'Andalusia neanche per una settimana, neppure con la consapevolezza di trovarsi ad appena sessanta minuti da casa. È un problema serio, soprattutto per chi di mestiere vuole fare il calciatore. Trasferte, voli che sembrano infiniti, ritiri estivi e tournée in giro per il mondo, ormai l'abitudine per chi guadagna dando calci ad un pallone, ma un dramma per il gioiello di Los Palacios. Un dramma difficile da affrontare, persino da spiegare a chi non ha mai sentito il cuore stringersi in petto ogni volta che che la segnaletica dà l'arrivederci o le rive del Guadalquivir pian piano si allontanano. sanno che il ragazzo è un patrimonio. Perché se al di fuori del campo a volte il panico lo paralizza, quando è dentro un terreno di gioco quel numero quindici corre. [caption id="attachment_46420" align="aligncenter" width="600"] Jesús Navas con la maglia del Siviglia. Lo Stadio Ramón Sánchez Pizjuán di Siviglia.[/caption] Un'ora di macchina, novantaquattro chilometri, questa è la per nulla siderale distanza che separa Siviglia da Huelva. Ma è quanto basta a un ragazzo di neanche vent'anni per capire che in lui c'è qualcosa che non va. Il ritiro con l'Under-19 è un'occasione importante, eppure succede qualcosa che va al di là del calcio. Scoprire di non riuscire ad abbandonare l'Andalusia neanche per una settimana, neppure con la consapevolezza di trovarsi ad appena sessanta minuti da casa. È un problema serio, soprattutto per chi di mestiere vuole fare il calciatore. Trasferte, voli che sembrano infiniti, ritiri estivi e tournée in giro per il mondo, ormai l'abitudine per chi guadagna dando calci ad un pallone, ma un dramma per il gioiello di Los Palacios. Un dramma difficile da affrontare, persino da spiegare a chi non ha mai sentito il cuore stringersi in petto ogni volta che che la segnaletica dà l'arrivederci o le rive del Guadalquivir pian piano si allontanano. sanno che il ragazzo è un patrimonio. Perché se al di fuori del campo a volte il panico lo paralizza, quando è dentro un terreno di gioco quel numero quindici corre. [caption id="attachment_46420" align="aligncenter" width="600"] Jesús Navas con la maglia del Siviglia.](https://prd-images2-gazzanet.gazzettaobjects.it/m87VDEZxPl-tZd9Q-4iWWxowskM=/full-fit-in/528x329/smart/https://www.ilposticipo.it/wp-content/uploads/sites/69/2017/03/10/41/Estadio_Ramón_Sánchez_Pizjuán_Gol_Norte_tifo-2007-04-05-e1490831725603.jpg)
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