Jerôme Rothen e una delusione…chiamata Zidane: “Mi disse ‘alzati, figlio di p…'”
(Photo by Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)
Nel calcio ci sono parecchie storie di amicizia. Ma c'è anche chi quando l'arbitro fischia l'inizio di un match, non guarda più in faccia nessuno e vede persino chi conosce da una vita come un nemico da sconfiggere a tutti i costi. Come Zidane...
Redazione Il Posticipo
Il calcio sa raccontare parecchie storie di amicizia, anche tra protagonisti che si ritrovano a giocare in squadre diverse, persino rivali. Ma c'è anche chi, una volta che l'arbitro fischia l'inizio di un match, non guarda più in faccia nessuno e vede persino chi conosce da una vita come un nemico da sconfiggere a tutti i costi e con qualsiasi mezzo. Ed era il caso di Zinedine Zidane, almeno da quanto racconta Jerôme Rothen. Il francese, ex calciatore del Monaco e della nazionale francese, conosce bene l'ex allenatore del Real Madrid, avendo giocato con lui in nazionale. Eppure ricorda ancora con una certa delusione quello che è avvenuto nel 2004, quando la squadra all'epoca guidata da Deschamps ha eliminato dalla Champions i Blancos di Zizou.
MOMENTO NERO
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Rothen lo ha raccontato qualche tempo fa a RMC Sport, spiegando che quel giorno resta indimenticabile per più di un motivo. Intanto perchè battendo il Real per la regola dei gol in trasferta il Monaco si è qualificato alla semifinale, per poi raggiungere l'ultimo atto e perdere con il Porto di Mou. Ma soprattutto perchè quel giorno Zizou non si è comportato per nulla bene... "È un momento nero della mia carriera quello che è successo con Zidane. Mi disse 'alzati, figlio di p...'. Ci conoscevamo, andavamo insieme in nazionale. E in quel momento non ho capito quello che è successo, perchè avevamo un buon rapporto. Ma stavamo vincendo 3-1, stavamo passando in semifinale, ho perso tempo e Zidane aveva perso il pallone. Era il Real Madrid dei Galacticos e lo stava eliminando il piccolo Monaco...". E Zizou a perdere non ci sta mai...
Da qui la frustrazione, che lo ha portato a...insultare un compagno di nazionale. Ma per Rothen, il comportamento del Pallone d'Oro 1998 resta ingiustificabile. "Capisco la frustrazione e che era nervoso, ma parole del genere non le ho mai capite, perchè ero qualcuno che conosceva, con cui si era allenato e con cui aveva giocato in nazionale. Non dico che fossimo i migliori amici del mondo, ma una cosa del genere non la capisco proprio". Insomma, dopo oltre quindici anni, Rothen è ancora ferito dagli insulti di Zidane. Del resto, è anche vero che quello che succede in campo dovrebbe rimanere lì...