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James Rodriguez, ex in prestito in barba alla clausola

Nyon ha parlato di nuovo e questi sorteggi ci regalano degli scontri tra ex. Non c’è solo la coppia Roma-Salah a catturare l’attenzione mediatica: James Rodriguez con il Bayern dovrà creare pericoli al suo Real.

Riccardo Stefani

La mano di Schevchenko ha parlato: Bayern Monaco-Real Madrid e Liverpool-Roma saranno le semifinali di questa edizione della massima competizione europea e tra le solite vicendevoli dichiarazioni di rispetto di allenatori e calciatori destinati a fronteggiarsi spuntano vecchie simpatie, passioni, amicizie ma anche relazioni che se non hanno creato ruggini è solo per l’amore per il quieto vivere da parte di una delle due parti in causa. Nelle ultime ore si sta dando molta eco alle parole pregne di ammirazione di Jurgen Klopp nei confronti della Roma e agli abbracci mediatici, e forse tattici, di Momo Salah ai suoi ex compagni. Espressioni simili sono trapelate dalle labbra di un altro ex di lusso di queste semifinali di Champions League: James Rodriguez. Il colombiano giocherà contro il “suo” Real Madrid vestendo la maglia dei campioni di Germania del Bayern Monaco.

UN AMORE FINITO PRESTO - James giocherà contro il “suo” Real Madrid, ma perché è suo? Innanzitutto, perché El Bandido, al Bayern, è solo in prestito e il suo cartellino è saldamente nelle mani di Florentino Perez finchè il Bayern non eserciterà il diritto di riscatto. Ma anche perché il ragazzo è cresciuto, sia anagraficamente che calcisticamente coltivando la devozione per Zinedine Zidane, che però da allenatore nonostante la stima per il fantasista colombiano ha preferito mandarlo a giocare altrove perché, come si suol dire, “non lo vedeva”. Rodriguez, nonostante abbia un debole per la camiseta blanca ha detto di non serbare alcun tipo di rancore in quanto crede sia comprensibile che un allenatore abbia delle preferenze. Non per questo, però, se si dovesse presentare l’occasione, el Bandido risparmierà la porta dell’ex compagno Navas. Questione archiviata? Anche no. La notizia vera è il retroscena di mercato sul tentato inserimento di una clausola nel contratto di prestito del giovane sudamericano che avrebbe previsto, in caso di scontri tra Real e Bayern la mancata partecipazione del ragazzo alla partita.

JAMES DEVE GIOCARE - E a questo punto l’UEFA è intervenuta nelle vesti di avvocato divorzista. In questo caso la Federazione Europea ha preferito, con lungimiranza, favorire gli interessi del bel calcio e alla fine James potrà sfidare i suoi ex compagni. Non è certo questo il primo caso di “pause di riflessione” forzatamente interrotte dai sorteggi. L’altra sponda madrilena e la parte blu di Londra ne sanno qualcosa. Le due compagini, con un’ormai lunga tradizione di ex, hanno aperto la strada alla vicenda di James Rodriguez, sempre in una semifinale di Champions, con la disputa per la partecipazione o meno alla partita dell’allora Colchonero (in prestito dal Chelsea) Thibaut Courtois. Gli inglesi pretendevano che il portierone belga non fosse della partita ma l’UEFA in quell’occasione entrava a gamba tesa con una nota che definiva tale richiesta “nulla e inapplicabile” mentre il presidente dell’Atletico rincarava la dose sostenendo di non potersi permettere la “tassa” di cinque milioni di sterline richiesta dai Blues per far disputare a Courtois le due partite. L’Atletico punirà il Chelsea sul campo con una rimonta (parola ricorrente in questi giorni) che darà ragione a Courtois.