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Jackson Martinez si dà…al canto con un album di musica religiosa

"No Temeré", "Non avrò paura". Il titolo esatto per la nuova avventura di Jackson Martinez. Che da bomber si è trasformato prima in desaparecido del pallone e ora in...cantante religioso.

Redazione Il Posticipo

"No Temeré", "Non avrò paura". Il titolo esatto per la nuova avventura di Jackson Martinez. Che da bomber si è trasformato prima in desaparecido del pallone e ora in...cantante religioso. L'attaccante colombiano ha infatti lanciato il suo primo album, una raccolta di brani ispirati dalla religione e lo ha fatto sapere attraverso i suoi profili sui social network. A 31 anni, dunque, l'ex centravanti di Porto e Atletico Madrid, fa un altro passo per la sua particolarissima carriera. Neanche cinque anni fa, il suo nome era accostato alle squadre più importanti d'Europa. Ora però si ritrova al Portimonense, piccola squadra del campionato portoghese.

DA TOP A FLOP - Una storia strana quella di Martinez, che a un certo punto ha deciso di abbandonare il calcio europeo per farsi attrarre dai milioni cinesi. Una scelta, maturata nel pieno del boom del calcio con gli occhi a mandorla, che di certo avrà pagato dal punto di vista economico, ma che sul campo non ha decisamente dato frutti. Anzi, per lui si sono spalancate le porte dell'anonimato, visto che l'esperienza in Cina è stata catastrofica a dir poco. In due stagioni, in cui gli infortuni non gli hanno dato tregua, sono arrivate appena sedici apparizioni e quattro reti. Non proprio quello che ci si aspettava da un bomber con il suo palmares in un campionato relativamente semplice.

RESURREZIONE - Ora però il...figliol prodigo è tornato nel Vecchio Continente per rimettersi in gioco. E nel frattempo...canta. "No Temeré" è un album composto da sette brani in stile hip-hop, tutti a tema religioso. Come il primo singolo, "Bendiceme", di cui il calciatore ha pubblicato un estratto sul proprio profilo Instagram. E con...l'aiuto divino, la speranza è che il colombiano torni l'implacabile macchina da gol che era ai tempi del Porto. A trentuno anni, del resto, è presto per sentirsi finiti. E, tanto per rimanere nel discorso, non è mai troppo tardi...per risorgere!