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E che Svezia sia: Italia, nessuna sindrome di Stoccolma

Poteva andare molto meglio, ma il sorteggio ha decretato la Svezia. Avversario scorbutico ma alla portata. L'Italia deve aver paura solo di se stessa.

Luigi Pellicone

La Spagna proprio non ci vuole più bene. Prima estromette gli azzurri dalla qualificazione diretta, poi ci assegna, tramite Hierro, il peggior avversario possibile. E allora Svezia sia. Gli scandinavi mancano l'appuntamento con il Mondiale dal 2006. Un anno che qui si ricorda con un certo affetto. L'Italia viene da due mondiali fallimentari e due ottimi europei. Azzurri ovviamente favoriti. 23 precedenti con 11 vittorie, sei pareggi e altrettante sconfitte. Il che però significa non averli battuti per più della metà delle volte.

Poteva andare meglio, ma non sono insuperabili

L'avversario è scorbutico. Arrivata seconda in un girone difficile. Ha battuto la Francia ed è finita davanti all'Olanda. Non esattamente un risultato da buttare. L'ultimo precedente ufficiale è agli Europei del 2016, partita risolta da Eder allo scadere. Non ci sarà Ibrahimovic che ha lasciato la nazionale. Il CT Janne Anderson non ha pretese di inventare calcio: sfrutta fisicità e intensità dei suoi in un 4-4-2 molto scolastico che trova in Forsberg e Berg gli elementi di spicco in avanti e in Lindelolf il leader del pacchetto arretrato.Il resto? Buoni giocatori senza grande esperienza in club di alto livello. Krafht e Rohdén, per capirsi, giocano nel Bologna e nel Crotone. E una vecchia conoscenza come Ekdal fatica nell'Amburgo. Alla summa, il vero nemico dell'Italia è...l'Italia.

Come sta l'Italia? Azzurro sbiadito

L'Italia sta male, deve riuscire a dimenticare la sconfitta con la Spagna e sopratutto ritrovare l’impermeabilità difensiva. La vera domanda è come e con chi giocarsi questo play off. Si può affrontare la Svezia e cambiare modulo, anche se lo spareggio, con ogni probabilità, se lo gioca chi ci è arrivato. Unico dubbio, Belotti: potrebbe non esserci o non presentarsi al meglio della condizione. In questa situazione Ventura non può rinunciare a Zaza (7 gol in 8 partite con il Valencia) e Balotelli, rivitalizzato dalla cura Favre (10 presenze 8 gol). L'Italia ha due punti di forza: Insigne e Verratti, magari da inserire al loro posto, piuttosto che nel 4-2-4. Un'Italia modello Paris Saint Germain, con De Rossi davanti la difesa, Verratti mezzala e Insigne esterno a sinistra. L'Italia non ha un blocco, ma può contare su giocatori che sanno gestire la pressione. E che hanno stipulato il patto mondiale. Intanto meglio staccare il pass per Mosca. Poi chi ci salirà, sull'aereo, è da vedersi...

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