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Radu, De Vrij e Caceres: Inzaghi ricomincia da tre (e mezzo?)

Inzaghi ricomincia da tre...per ritrovare equilibrio e puntare alla Champions, da raggiungere attraverso il quarto posto oppure completando il percorso in Europa League.

Redazione Il Posticipo

Simone Inzaghi ricomincia da tre. Nel pieno senso del termine: una difesa che si basi su chi offra maggiori garanzie. Al netto degli infortuni, la linea titolare è formata. De Vrij, Caceres e Radu. Che permette fra l’altro, anche diverse soluzioni tattiche.

Una difesa a tre più solida

Radu, De Vrij e Caceres: la linea della Lazio si basa su una batteria di centrali fra l’altro perfettamente assortita. L’impegno e la serietà professionale dell’olandese sono fuori discussione e già sperimentati in occasione degli ottavi di finale a Kiev. Radu è la bandiera. Ha a cuore la Lazio come nessuno e sogna, ormai vicino a fine carriera, di rigiocare quella Champions di cui è l’unico superstite. Caceres non ha bisogno di grandi presentazioni. Uno dei migliori centrali del primo scorcio di stagione. Deve recuperare dall’infortunio e ancora fornire il massimo delle prestazioni.

Inzaghi valuta un’opzione a tre e ½?

La presenza di Caceres e Radu, fra l’altro, permette anche la possibilità di una difesa a 3 e ½ che potrebbe fornire maggiore copertura. Se la Lazio volesse pendere a destra, Radu può giocare come centrale aggiunto a sinistra e si possono inserire Basta o Marusic. Se invece si cerca la spinta sul lato opposto è possibile spostare Caceres a destra, formare la coppia centrale con Radu e De Vrij e giocare con un esterno basso dalle spiccate attitudini offensive come Lulic o Lukaku. In entrambi i casi una soluzione che garantisce impermeabilità e una maggiore efficacia. Del resto, la Lazio trova la via del gol con straordinaria facilità. Il vero problema, a questo punto, è non prenderne.

Più libertà anche per l’attacco

Una difesa più impermeabile garantisce anche una maggiore incisività in avanti, dato che aprirebbe la strada alla presenza contemporanea di Luis Alberto e Felipe Anderson. Ciò che permetterebbe ai biancocelesti di uscire da ciò che sembra assumere i contorni di un equivoco tattico. Il brasiliano, adeguatamente coperto alle spalle, si può affrancare da compiti tattici che rischiano di mortificarne efficacia sotto porta e lucidità in fase di impostazione. Felipe libero di girare intorno a Immobile è con quei tre dietro è ben altra cosa. Questione di equilibri. Da ritrovare per rilanciare la volata Champions su due fronti: quarto posto ed Europa League.