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Baronio: “Coronavirus? Brescia sta vivendo un dramma, la mia famiglia ha paura. Tonali è speciale, Pirlo ha voglia di allenare. Ho un sogno…”

Simone Lo Giudice

(Photo by Matthew Ashton/EMPICS via Getty Images)

Il Vicenza 1997-98 in Coppa delle Coppe oppure la Reggina 1999-2000 in Serie A: quale è stata l'avventura più bella?

Quel Vicenza ha fatto qualcosa di storico in Europa un po' come l'Atalanta oggi: abbiamo perso la semifinale di Coppa delle Coppe contro il Chelsea di Mark Hughes, Gianfranco Zola e Gianluca Vialli che poi hanno vinto quell'edizione. Con Guidolin io giocavo e non giocavo: ero arrivato in prestito dalla Lazio ed ero molto giovane. Se devo parlare di un'esperienza importante che mi ha fatto crescere tanto e mi ha permesso di ritornare a Roma con un altro status penso all'anno di Reggio Calabria: ho disputato un campionato da protagonista realizzando 3 gol in 31 partite e vincendo anche il premio di miglior giovane d’Italia. L'estate successiva ho vinto l'Europeo Under 21 e sono andato alle Olimpiadi di Sydney. Allora le cose andavano bene. A Reggio Calabria ho conosciuto mia moglie: è stata un'annata indimenticabile.

La Reggina ha disputato una grande stagione in Serie C prima dello stop: l'ha seguita?

Stava andando molto forte e secondo me aveva grosse possibilità di ritornare in Serie B dove la società purtroppo manca da molti anni. C'erano avvero tutti i presupposti quest'anno: questa interruzione è stata un grande peccato per la Reggina.

Il suo rapporto professionale con la Lazio è durato dal 1996 al 2010, ma si è interrotto più volte: che cosa le ha lasciato?

Sicuramente ha dato di più la Lazio a me di quanto non abbia fatto io: è successo per miei demeriti, imporsi in quella squadra era veramente difficile. Ero giovane: con l'Under 21 facevo bene e vincevo, quando tornavo a Roma però le cose andavano diversamente. Giocare titolare con Simeone, Veron, Nedved, Stankovic e Almeyda non era semplice e imporsi era difficile: c'erano tanti giocatori che andavano in nazionale.

(Photo by ISM Agency/Getty Images)

Che cosa l'ha spinta a cercare altre avventure professionali in quegli anni?

Chiedevo di andare a giocare in prestito in altre squadre perché alla Lazio facevo fatica, nonostante questo però il cordone ombelicale è rimasto attaccato per 13-14 anni. Sono andato in squadre meno blasonate: il desiderio di giocare era più forte di tutto il resto, anche di stare seduto in panchina alla Lazio e guadagnare molto di più. Ho scelto di prendere di meno pur di giocare in squadre come Vicenza, Fiorentina, Chievo, Udinese e Brescia. Ho sempre preferito più giocare e divertirmi. Le squadre in cui andavo in prestito non potevano permettersi il mio contratto: loro contribuivano a pagarne una parte, la Lazio pensava all'altra. Tutte le volte in cui lasciavo Roma economicamente ci perdevo.

Come vede la Lazio di Simone Inzaghi?

La vedo come la vedono tutti: sta facendo un grande campionato, chi va in campo ha grossi meriti e chi li dirige ne ha altrettanti. Penso che Simone sia il grande artefice del capolavoro che stavano facendo e che è stato interrotto da questa guerra invisibile che stiamo vivendo.

Secondo lei il campionato va concluso oppure meglio lasciar perdere?

Considerato quello che sta succedendo a Brescia e in tutta l'Italia, non capisco l'entusiasmo di tante squadre e di tanti presidenti: alcuni di loro dicono che i giocatori torneranno ad allenarsi tra dieci giorni e che il campionato riprenderà. Non riesco a pensare al calcio perché ci sono troppi morti in mezzo. Pensare che certe squadre si allenano mentre a casa mia la gente muore mi dà fastidio. Non so se si ricomincerà a giocare: lo spero perché significherebbe che l'emergenza si è fermata. Non vedo ottimismo per riprendere e finire questo campionato.

Ha un sogno nel mondo del calcio?

Sogno di allenare il Brescia perché sono tifoso di questa squadra: ho indossato la maglia biancazzurra realizzando un sogno. Poter guidare il Brescia sarebbe il massimo. Sono stato un calciatore ad alti livelli e diventare un tecnico altrettanto importante è il mio altro grande sogno.

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