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Inter, un mercato più intelligente che dispendioso

Inter, mercato low cost? Più che altro, intelligente. Acquisti funzionali. Suning sta consegnando a Spalletti una rosa competitiva e senza “buchi”. Una campagna acquisti che ricorda quella della prima Juve di Conte.

Luigi Pellicone

Inter mercato low cost? Più che altro, una campagna acquisti intelligente. L'idea di Suning è organizzare la società come una azienda. Programmazione, investimento, crescita. Fatturato. Noioso? Forse. Ma parliamo di un uomo che ragionando cosi è partito da un negozio di elettrodomestici ed ora è su Forbes.

Suning è ricco, ma non scemo. Non sperpera, investe.

Suning è ricco, ma, a differenza di quanto accade al di là dei Navigli, i soldi sono i suoi. Nessun prestito né finanziamento. La sua idea, neanche troppo campata in aria, è che l'Inter abbia già un buon parco giocatori.Serve solo chi li sappia amalgamare. Non a caso è stato scelto il miglior “aggiustatore” del campionato. Luciano Spalletti è un valore aggiunto capace di scavare e trovare l'acqua nel deserto. Il lavoro del tecnico toscano è già iniziato: la squadra ha già una sua precisa identità. E può solo crescere e migliorare. Intanto si vedono i primi frutti: Miranda e Skriniar sono una coppia centrale affidabilissima. Nagatomo è tornato un giocatore utile. Gagliardini e Joao Mario sono recuperati ai loro livelli. Jovetic è cresciuto tantissimo.E tutti hanno un comune denominatore: sono entusiasti del lavoro di Luciano Spalletti.

Acquisti funzionali. Una rosa competitiva e senza “buchi”

L'idea della società è di rendere l'Inter forte e competitiva negli anno senza sprechi. Quando e dove è servito, il magnate cinese ha aperto i cordoni della borsa. Inter debole sulla sinistra? Ecco una bella spolverata con Dalbert per 20 milioni di euro. E se, come tutto lascia credere, Perisic rimarrà nerazzurro, la catena è completata. Centrocampo: serviva un creatore di gioco, un calciatore di personalità. Detto, fatto: Borja Valero, pallino di Spalletti. L'ex viola ha preso immediatamente in mano le redini dell'Inter, giocando con compagni e cronometro. Detta i ritmi, alza e abbassa il pressing. Ha sempre una soluzione di gioco. Accanto a lui Vecino, pagato 24 milioni di euro. Neanche pochi. Adesso, in dirittura di arrivo, ecco gli ultimi colpi: un esterno a destra e un vice Icardi. Emre Mor e Schick i nomi dell'ultima ora. Senza abbandonare il vecchio pallino: Di Maria. Se il PSG prende Mbappè, l'argentino è un esubero. E Sabatini che lo stima da sempre è pronto ad accoglierlo.

Una campagna acquisti che ricorda quella di....Conte

L'Inter come la prima Juventus di Conte. Blasfemo, ma vero. Le similitudini sono evidenti. I bianconeri venivano da un settimo posto. La società, convinta di avere un buon parco giocatori, affida la guida tecnica ad un allenatore/motivatore di spiccatissime qualità tattiche, capace di ricavare il massimo dai propri uomini. Esattamente ciò che è Spalletti. In difesa la Juventus prende Barzagli e Lichtsteiner. Un centrale che blinda la difesa e un esterno che copre la fascia. E l'Inter? Cosa fa? Acquista Skriniar,Dalbert e, con ogni probabilità, un nuovo difensore centrale. A quella Juventus serve un regista: arriva Pirlo, considerato “vecchio”. Esattamente come Borja Valero. A centrocampo, i bianconeri acquistano un sudamericano grintoso, che l'attuale tecnico del Chelsea trasforma in uno dei più forti al mondo. Vidal. L'Inter prende Vecino, che non ha caratteristiche cosi dissimili dal cileno, ma enormi margini di miglioramento. Bastano come similitudini? Si? Ah, Sappiamo come è andata a finire quella stagione...

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