La sfida dello Stadium lascia in eredità un’Inter da Scudetto, l’unica squadra imbattuta del campionato. E adesso il calendario si fa in discesa e tutti gli scontri diretti si giocheranno in casa. Obbligatorio, dunque, rinforzarsi. Perché l’Inter attuale è competitiva, ma c’è la sensazione che Spalletti possa e voglia sfruttare un’occasione che non ricapiterà facilmente. E allora meglio investire sul mercato. Subito. A gennaio.
Di Maria, innesto da scudetto
Tutti gli indizi portano a Parigi. Il PSG, con il suo tridente dei sogni, ha penalizzato oltre misura le ambizioni di uno dei migliori esterni in ambito internazionale, Angel Di Maria. L’argentino ha perso minuti e serenità e non vuole minimamente correre il rischio di perdere l’aereo per un Mondiale che, nonostante la qualificazione avventurosa, appare comunque alla portata dell’Albiceleste. Il club parigino, dal canto suo, deve rientrare nei paletti del FPF e per riuscirci deve incassare almeno 75 milioni. Di Maria è in cima alla lista degli scontenti, ma diciamo che è in buona compagnia, con Pastore e Lucas Moura. É lui, però, il vero obiettivo di un’Inter che a volte, come in occasione della trasferta di Torino, soffre la discontinuità di rendimento degli esterni.
Cosa può dare all’Inter
Di Maria sarebbe perfetto per l’Inter di Spalletti. Un esterno che corre, si sacrifica, regala assist e gol. E può giocare indifferentemente a destra o sinistra. Volendo si può spostare anche al centro della linea dei tre dietro Icardi. Del resto, i suoi strappi sono devastanti, e ha un piede che gli permette almeno tre soluzioni di gioco. Cross, assist e tiro in porta. Tutto rigorosamente in doppia cifra. Fra l’altro la sua abitudine a catalizzare il gioco, ricevere palla e portarla verso l’interno può favorire sia le sovrapposizioni dell’esterno basso che l’imbucata per il centravanti o l’arrivo del centrocampista a rimorchio. E poi, chi l’ha detto che l’Inter debba sacrificare Perisic e Candreva? Di Maria ha anche grande abilità nello stretto (Ancelotti lo ha anche schierato mezzala) e la facilità di corsa in verticale, fra l’altro, moltiplica le soluzioni tattiche. Insomma, è sufficiente portarlo a Milano. Poi Spalletti, un posto glielo trova…
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