Ishak Belfodil, un nome destinato a rimanere nella storia. In quella dell'Inter di certo, ma non nella maniera in cui si aspettava. L'attaccante ha infatti vinto qualcosa in nerazzurro, il non troppo ambito premio di Bidone d'Oro nel 2013. Quando arriva a Milano per 7,5 milioni viene addirittura paragonato a Benzema. E in effetti sono entrambi algerini, solo che uno gioca poco e segna molto nel Real Madrid l’altro non gioca né trova la via della rete alla Pinetina. In compenso, in Germania la storia la fa davvero: nel 2019 diventa il primo algerino a segnare una tripletta in Bundesliga, con la maglia dell'Hoffenheim. Poi però si rompe qualcosa, nel vero senso della parola.

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Inter, ricordi Belfodil? L’algerino attacca l’Hoffenheim: “Messa a rischio la mia carriera, fortunato che non sia andata peggio”
Ishak Belfodil, un nome destinato a rimanere nella storia. All'Inter come flop di mercato, in Germania come primo algerino a segnare una tripletta in Bundesliga. Ma l'infortunio al legamento crociato subito dall'ex nerazzurro ha avuto gravi...
FORTUNATO - Come racconta in un'intervista alla Bild, Belfodil si infortuna gravemente, subendo la rottura del legamento crociato nello scorso maggio. Peccato che non se ne accorga nessuno, compreso lo staff medico del club tedesco, che nelle visite estive non riscontra problemi e gli permette addirittura di giocare le prime partite stagionali come nulla fosse. Quindi ora l'algerino ha rotto con la società e non vede l'ora di potersene andare, come spiega al quotidiano tedesco. La motivazione, ovviamente, è legata all'infortunio. "Sono stato fortunato che non sia andata peggio. La mia carriera è stata messa a rischio in maniera incauta".
RAPPORTO COMPROMESSO - Il rapporto con il club è ormai compromesso, come racconta lo stesso calciatore. Che accusa l'Hoffenheim di averlo lasciato solo nei giorni in cui si è operato al ginocchio. "Non c'è più fiducia. Dopo il mio intervento ho trascorso tre giorni a Hoffenheim per le cure ma dato che nessun dirigente o l'allenatore hanno ritenuto giusto chiedermi come stessi, sono andato a Parigi dal mio dottore per non disturbarli". Tutti addebiti che i tedeschi però respingono al mittente. A parlare, sempre con la Bild, è il direttore sportivo Rosen, che spiega: ""Tutte le fasi del trattamento sono state applicate in conformità con i più alti standard medici e in stretto contatto con Ishak". Belfodil però non sembra molto d'accordo. E la polemica pare destinata a continuare.
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