Inter, una vittoria preziosissima. Al di là dello 0-3 maturato nella stracittadina, la storia insegna che quando Conte ha la possibilità di dare una spallata al campionato, ci riesce. E poi difficilmente si lascia riprendere. E la mini fuga nerazzurra a quindici giornate dal termine, potrebbe schiudere orizzonti tricolori. La storia stessa del tecnico leccese racconta che in tutte le categorie e in ogni paese in cui ha allenato, non si è mai fatto riprendere dopo essere… scappato via.
BARI – La prima impresa arriva nel 2008, quando Antonio Conte è alle prime esperienze sulla panchina e allena quella del Bari a caccia del ritorno in serie A. La missione inizia a prendere forma durante la stagione. E si concretizza poco prima di primavera, quando con una vittoria a Sassuolo per 1-3 la squadra pugliese si prende il primato lasciando gli emiliani a -5 e superando il Livorno che resta a -2. Da allora sarà una marcia trionfale. Primo posto e promozione diretta in serie A.
TORINO – Nella sua prima esperienza da allenatore della Juventus, Conte centra immediatamente lo scudetto e ci riesce dopo un lungo testa a testa contro il Milan. I rossoneri ad aprile sono in vetta al campionato ma la Juventus completa il sorpasso fra la trentesima e la trentunesima giornata. I bianconeri inanellano otto vittorie consecutive sino alla trentacinquesima giornata e festeggiano il titolo con una giornata d’anticipo, chiudendo imbattuta.

LONDRA – Dopo l’esperienza in nazionale, Conte va a Londra ad allenare il Chelsea dove “tradisce” a inizio campionato la sua filosofia schierando la difesa a quattro. La scelta paga solo in parte e dopo due pesanti sconfitte consecutive contro Liverpool e Arsenal, il tecnico cambia registro. Torna all’amato e collaudatissimo 3-5-2 e infila tredici vittorie consecutive che permettono ai blues di prendere la testa del campionato e non lasciarla più. Conte vincerà la Premier con due giornate d’anticipo regalando il sesto titolo ai blues.
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