Addio sogni. L’Inter di Spalletti è con un piede e tre dita fuori dalla Champions. Adesso serve un miracolo per centrare la qualificazione all’Europa che conta. Un verdetto scaturito al termine di una partita vissuta come un incubo.
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Pazza Inter – Nera, poi azzurra, infine nerissima
Pazza Inter. Si butta via con la Juventus dopo aver ribaltato in inferiorità numerica il risultato. Notte prima nera, poi azzurra, infine nerissima.
PAZZA INTER - Una notte folle. Prima azzurra, poi nera. Infine, nerissima. Come l’umore di una squadra capace di rendere possibile l’impossibile. E viceversa. Cosa sia successo, nei novanta secondi che hanno cambiato il film della stagione, non si è capito. L’unica certezza è che l’Inter ha sparigliato il banco ed è riuscita a perdere ugualmente.
NERO –L’espulsione di Vecino, dopo il gol subito di Costa, lascia presagire il peggio. L’Inter si ritrova in inferiorità numerica e di punteggio dopo aver retto botta contro la Juventus per i primi minuti. Il rosso rimediato dall’uruguaiano condiziona la gara. I nerazzurri reggono e restano in partita. Già un piccolo miracolo.
AZZURRO – Poi succede che il calcio decida di ricordarsi quanto sia strano. Icardi impatta, su palla inattiva, il pallone che vale l’1-1. È già qualcosa d’incredibile, per come si era messa. San Siro da nero diventa azzurro. Barzagli si autoinfligge una punizione che sembra troppo grande. Pazzescamente, l’Inter è sotto di un uomo e sopra di un gol. E sta scucendo lo scudetto alla Juventus, oltre a rilanciarsi in Champions. Il panorama è... azzurro. Con la benedizione di Napoli che già pregusta il sorpasso.
NERISSIMO – Guai però, a dare per morta la Juventus. Anche l’Inter ci mette del suo. Spalletti va in confusione con i cambi. Fuori Perisic? Esausto, e ci sta. Poi però il cambio...cambia. Non si capisce perché si faccia a meno di Icardi, uno che comunque può sempre servire. Il capitano vuole uscire. Sì o no? Nel dubbio, è sì. Icardi sostituito, Perisic resta. E l’inizio della fine. Assedio bianconero, l’Inter non ha il fiato, la gamba e gli uomini per reggere. Miranda, che si considera il miglior centrale della serie A, si fa prendere alle spalle. Cuadrado trova un gol ai limiti delle leggi della fisica e della logica. In quel preciso momento si percepisce il finale. Ed è proprio così che finisce. L’Inter si guarda affranta e non capisce come, cosa e perché il mondo, che girava per il verso giusto, si sia fermato e le sia caduto addosso. Ossa rotte e morale a pezzi. Adesso, non resta che sperare nei passi falsi altrui.
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