Tre indizi fanno una prova. Tre delle ultime quattro partite giocate dall’Inter si sono chiuse senza lo straccio di una rete. L’equazione è molto semplice. Se Icardi non segna, i nerazzurri restano a bocca asciutta. Dipendenti dall’argentino che, a sua volta, è legato al gioco spallettiano. Senza esterni, non funziona. E allora si corre ai ripari sul mercato, con un possibile sgarbo al Milan. Il nome è Deulofeu. Dalla Spagna rimbalzano notizie che confermano una trattativa avviatissima.
Un innesto di qualità
L’Inter è diventata prevedibile: Perisic e Candreva segnano il passo e non brillano per continuità. Specialmente l’esterno destro è ricaduto nel suo difetto più noto, sbagliare i cross e la scelta della giocata. Ecco perchè Spalletti pensa a qualcosa di diverso anche da un punto di vista squisitamente qualitativo. In questa ottica, Deulofeu è un esterno offensivo più “puro”, dalle notevoli doti tecniche, ma molto più attaccante rispetto a Candreva. Cerca spesso l’uno contro uno, ed è anche più produttivo in fase di realizzazione.
Deulofeu è la soluzione per tutti i mali?
Se l’Inter vuole essere imprevedibile, la scelta sembra giusta: Deulofeu ha velocità, spunto nel breve, facilità di calcio e una spiccata propensione a dettare il passaggio in verticale. Quindi ideale per un’Inter più offensiva e pericolosa. Occhio, però, alla fase difensiva. Da buono spagnolo, Deulofeu ama giocare il pallone, piuttosto che rincorrere l’avversario e seguire pedissequamente ai dettami tattici. In questo senso, il suo arrivo potrebbe creare qualche scompenso a livello di equilibrio. L’Inter potrebbe ritrovarsi straordinariamente competitiva lì davanti, ma un po’ più scoperta dietro.
Come puo arrivare?
Deulofeu è una pista percorribile e per certi versi anche più semplice rispetto a quella di Verdi. Le parole di Di Vaio hanno scoraggiato i possibili acquirenti dell’esterno del Bologna, mentre per lo spagnolo si potrebbe chiudere con un prestito con diritto di recompra da parte del Barcellona, che non ha ancora smesso di credere nelle potenzialità del ragazzo. In questo senso, una operazione alla “Morata” accontenterebbe tutti. Compresa la UEFA.
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