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Inter, in direzione (Champions) ostinata e contraria

Sebbene le speranze Champions siano ridotte al lumicino, l'Inter conquista la Dacia Arena e tiene viva la corsa per il quarto posto.

Redazione Il Posticipo

Inter in direzione ostinata e contraria: Spalletti non molla la Champions e sbanca la Dacia Arena con una prova di grandissimo carattere. Non era facile reagire dopo la sconfitta con la Juventus, anche per com’è maturata, però i nerazzurri non hanno perso la testa. Fondamentale vincere e restare in qualche modo attaccati al treno. Poi si vedrà.

CARATTERE – Una prova confortante soprattutto perché arriva da calciatori che mostrano attaccamento alla magia e all’idea di tornare in Champions. A segno Rafinha, Icardi e Ranocchia, che ha giocato poco, ma si è fatto trovare sempre pronto. Trova il gol anche Borja Valero il che è tutto dire sulla resistenza offerta dell’Udinese che appare in grande confusione. L’Inter ha comunque il merito di scendere in campo concentrata e vogliosa. Non era facile rialzarsi, ma il cammino delle ultime quattro partite è confortante.

SALUTE - Al netto del match con la Juventus, l’Inter appare in salute. Ha vinto sempre e con più di tre gol di scarto. Quanto basta per non mollare la presa in vista degli ultimi 180’ di gioco. Evidentemente, per crederci cosi tanto, i nerazzurri sono convinti che la Lazio non riesca a totalizzare quattro punti nelle sfide con Atalanta e Crotone. L’unico modo possibile, del resto, per giocarsi il tutto per tutto all’Olimpico.

VAR – Protagonista anche la tecnologia. La VAR non incide sul risultato ma perlomeno legittima sull’uniformità di giudizio. L’intervento di Fofana su Perisic non è cosi distante da quello di Vecino su Mandzukic. E anche il metro è identico. Espulso il bianconero, cosi come il nerazzurro la settimana scorsa. Una decisione che chiude definitivamente le polemiche su quanto accaduto nella sfida con i bianconeri, intesi come Juventus. Con l’Udinese, questa volta, la VAR lascia l’Inter in superiorità numerica. Strano, il destino di Iuliano, secondo di Tudor e inviso ai colori nerazzurri. L’ex juventino (fischiatissimo dai tifosi nerazzurri) paga dazio alla moviola in campo in due episodi su 180’ al fianco del croato. Quanti ne restano per centrare una salvezza ora quanto mai complicata ma ancora raggiungibile.