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Iniesta attacca: “Chi pensa che Messi non sia il migliore troverà sempre una scusa per vederla così…”

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L'Illusionista ha voluto dire la sua sulla Pulce, sulla finalissima tra Argentina e Francia e anche sui cambiamenti che si prevedono per la sua nazionale, la Spagna.

Redazione Il Posticipo

Se si parla di Mondiali, di vittoria e di Leo Messi, c'è qualcuno che pur non essendo argentino può spuntare tutte e tre le caselle con un certo orgoglio: Don Andres Iniesta. Lo spagnolo ha vinto l'edizione 2010, peraltro segnando il gol decisivo nella finale contro i Paesi Bassi. E poi è stato per quasi quindici anni compagno di squadra del sette volte Pallone d'Oro, dunque lo conosce meglio della maggior parte delle persone al mondo. Parlando a ESPN, l'Illusionista ha voluto dire la sua sulla Pulce, sulla finalissima tra Argentina e Francia e anche sui cambiamenti che si prevedono per la sua nazionale, la Spagna.

Messi e la finale

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Si comincia con Leo. E con le polemiche sui paragoni con i vari Maradona e Pelè. Un argomento su cui Iniesta ha le idee molto chiare. “Per me, Messi è il miglior, con o senza Mondiale. Il fatto che abbia vinto una Coppa del Mondo è una fonte di grande felicità, non solo per lui ma per tutta l'Argentina come paese. Sono sempre stati in corsa per vincere e il fatto che lo abbiano vinto in quel modo lo ha reso totalmente meritato. Ma sono sicuro che chiunque non ritenga che Messi è il migliore troverà sempre una scusa per vederlo in questa maniera, senza che importi molto che abbia vinto la Coppa del Mondo oppure no". La finale a Don Andres è piaciuta? Ovviamente sì. "Penso che sia stata la miglior finale della storia in quanto a gol, emozioni, tutto quello che è successo in partita, i colpi di scena... È stata una partita incredibile per i tifosi, un qualcosa che è stato il degno finale della Coppa del Mondo".

La Spagna e il tiki-taka

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E poi c'è la Spagna, eliminata dal Marocco, con Luis Enrique che non è più sulla panchina e il tiki-taka sotto accusa. Ma Iniesta non è d'accordo sulla necessità di cambiare spartito. "Credo che il modello debba essere sempre lo stesso. Alla fine una tipologia di gioco va bene se tu sei capace di dare il 100%. La partita contro il Marocco non si è persa per come la squadra era messa in campo, ma perchè durante il match sono mancate altre cose. Dunque, credo che l'idea debba rimanere la stessa. L'unica cosa in più è che ogni partita è diversa e bisogna provare a trovare soluzioni partita dopo partita. A partire da qui, ci sarà sempre un dibattito, perchè ci sono tanti piccoli dettagli che sono in grado di cambiare un incontro". Come un gol nei supplementari che vale un mondiale...