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Inghilterra, giro di vite contro il razzismo nel calcio: un uomo condannato al carcere per tweet offensivi contro Salah

I recenti episodi di razzismo nel calcio inglese hanno portato a un giro di vite riguardo il contrasto e soprattutto la punizione di comportamenti simili. Un uomo è stato condannato a sei settimane di carcere per aver ripetutamente insultato Momo...

Redazione Il Posticipo

Contro il razzismo, che ormai sembra dilagare tra le tifoserie di Sua Maestà, in Inghilterra hanno deciso di utilizzare il pugno duro. I recenti episodi, con protagonisti Pogba, Abraham e molti altri calciatori, insultati ripetutamente sui social, hanno portato a un giro di vite riguardo il contrasto e soprattutto la punizione di comportamenti simili. E d'ora in poi, c'è anche una sentenza che spiega come l'istigazione all'odio online sia punibile esattamente come quella fatta attraverso discorsi e scritti. Come riporta l'Evening Standard, un uomo è stato condannato a sei settimane di carcere (con pena sospesa) per aver ripetutamente insultato Momo Salah su Twitter.

FOTOMONTAGGI - Questa strana storia inizia qualche settimana fa, quando la stampa inglese dà la notizia dell'arresto di Gary Hyland, trentaduenne del Merseyside. Che il 6 agosto in una chat di tifosi del Liverpool aveva prima preso in giro l'egiziano per la sua abitudine di pregare a fine primo tempo, per poi postare un fotomontaggio in cui tutta la squadra di Klopp fa lo stesso. E alla proteste di qualche altro supporter, Hyland aveva risposto con un'altro fotomontaggio: quello di Salah con un giubbotto esplosivo, aggiungendo altri insulti al calciatore e alla comunità musulmana. Qualcuno però si è stancato e ha riportato i tweet alla polizia locale, che due giorni dopo ha provveduto ad arrestare l'uomo. E ora è arrivata la sentenza.

VERDETTO - Lo stesso Hyland si è dichiarato colpevole ed ha accettato il verdetto, sei settimane di carcere con sospensione della pena per 12 mesi. Il periodo giusto per valutare il proprio comportamento, scontare qualche pena accessoria e cambiare registro, onde evitare di dover poi passare davvero un mese e mezzo dietro le sbarre. "Mohamed Salah non merita di essere vittima di abusi del genere", chiosa Angela Conlan, della polizia del Merseyside. "Così come non lo merita nessuno in una società civile. I tweet sono stati mandati a notte fonda e Hyland ha trasformato una discussione calcistica in uno sfogo razzista. Ma ha ammesso la sua colpevolezza e che quello che ha fatto è stato stupido". E chissà che questa storia non sia d'esempio anche al di qua della Manica...